Spotify dovrebbe debuttare ufficialmente in Borsa la settimana prossima ma il progetto potrebbe essere posticipato a causa dei numerosi utenti pirata
Spotify è l’app di streaming musicale più popolare al mondo con 70 milioni di abbonati. Quest’ultimi possono accedere all’intero catalogo senza stacchi pubblicitari e con la possibilità di ascolto online e di skip illimitati pagando 9,99 euro al mese. Non tutti però sono disposti a sborsare una cifra comunque piuttosto ridotta per ascoltare i brani dei loro artisti preferiti. Spotify ha quindi avviato alcune indagini per individuare gli account Premium legati a versioni pirata dell’app e molti sono stati bloccati. La cosa piuttosto paradossale è che la pagina dedicata al servizio di Google Play è stata sommersa di feedback negativi proprio a causa di questa operazione di pulizia.
Spotify ha confermato che sono circa 2 milioni le persone che accedono gratuitamente e in modo illecito alle funzioni della versione Premium. L’azienda ha inoltre sottolineato che ancora diverse app di terze parti continuano a cercare l’accesso al servizio su abbonamento senza autorizzazione. Per il colosso dello streaming, che sta testando le ricerche vocali in previsione del lancio di uno smart speaker, si tratta non solo di un danno economico ma anche d’immagine. I dati relativi agli account pirata sono stati infatti utilizzati per la creazione delle statistiche relative agli ascolti. Si tratta di un problema non da poco in vista del suo prossimo debutto in Borsa organizzato per il 3 aprile. Alcuni esperti ritengono che l’operazione potrebbe addirittura subire un ritardo in quanto l’azienda vuole prima concentrarsi sulla lotta ai pirati.