Le innovazioni tecnologiche favorite dall’Industria 4.0 creano nuove opportunità per il settore fashion

In occasione della tavola rotonda organizzata dalla Cattedra “Moda e Tecnologia” di Lectra ed ESCP Europe, i partecipanti hanno sottolineato la necessità per le aziende fashion di entrare nell’era dell’Industria 4.0

Nel corso dell’interessante tavola rotonda tenutasi di recente presso il campus di Londra di ESCP Europe, Lectra, partner tecnologico delle aziende che utilizzano pelli e tessuti, la business school francese ESCP Europe e la loro Cattedra congiunta “Moda e Tecnologia” hanno analizzato l’influenza dell’Industria 4.0 sulla catena del valore nel settore fashion.

I partecipanti Robert Diamond, Fondatore e CEO di Fernbrook Partners, Dan Hartley, Responsabile Globale Commercio Digitale di AllSaints, Laëtitia Hugé, Vicepresidente Marketing del Prodotto di Lectra, Pierre Mercier, Senior Partner e Direttore Generale di Boston Consulting Group e Evelthon Vassilou, CEO di Alison Hayes, si sono trovati sostanzialmente d’accordo nel sostenere che l’Industria 4.0 rappresenta straordinarie opportunità di sviluppo per il settore fashion.

I partecipanti dell’intera catena del valore, dai brand ai produttori, hanno posto l’accento sulla necessità del settore di mettere a frutto l’alleanza tra uomo e macchina per trarne il massimo dei benefici, ad esempio, processi decisionali più rapidi e riduzione dei costi.

A proposito dei vantaggi rappresentati dalle tecnologie dell’Industria 4.0, Evelthon Vassilou ha affermato: “L’interpretazione dei dati relativi al successo dei prodotti sul mercato aiuterà ad accelerare le decisioni. I dati permettono di agire molto rapidamente lungo l’intera supply chain e di interrompere la produzione di articoli che non riscuotono successo o incrementarla quando le vendite sono positive. Tuttavia, i dati e l’analisi dei dati non sono sufficienti, per raggiungere l’obiettivo è necessario anche un elevato livello di fiducia e integrazione tra retailer e fornitori”.

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Robert Diamond ha dichiarato: “Dobbiamo ricorrere alla tecnologia per apportare continui miglioramenti all’attività quotidiana. Non è facile prendere numerose decisioni reiterabili con molteplici e diversi input di dati”. Per il passaggio all’Industria 4.0, è essenziale capire dove il valore è creato dalle macchine e dove, invece, sono le persone a crearlo. “Se in futuro le decisioni commerciali e i risultati che ne conseguono non varieranno rispetto al passato, allora è possibile che il machine learning possa migliorare la situazione”.

Secondo Pierre Mercier, le tecnologie favorite dall’Industria 4.0 stanno ostacolando le precedenti fonti di vantaggio competitivo, “costringendo le imprese a ripensare il modo in cui vogliono competere nei rispettivi settori e come utilizzare i dati per competere in maniera diversa. Il comune denominatore nell’ecosistema fashion è che a tutti si presenta l’opportunità di un cambiamento radicale e, di conseguenza, tutti devono capire come raddoppiare e accelerare le trasformazioni”.

“L’agilità e la flessibilità sono fattori sempre più determinanti per gli attori del settore fashion. Nella fase di passaggio all’Industria 4.0, le tecnologie all’avanguardia sono al servizio del fashion e garantiscono alle imprese soluzioni adattate ai propri ecosistemi che permettono di sfruttare in maniera efficace i dati e prendere le decisioni appropriate”, ha aggiunto Laëtitia Hugé.

Per il fashion brand britannico AllSaints, i preziosi dati raccolti per mezzo del Net Promoter Score sono fondamentali per l’attività. Dan Hartley ha infatti affermato: “Attribuiamo estrema importanza ai feedback dei nostri clienti. Li utilizziamo come base del nostro piano d’azione interno. Dal punto di vista tecnologico, dello sviluppo, del design e della vestibilità, il cliente è sempre in primo piano in tutto quello che facciamo”.

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Ha sottolineato inoltre che l’utilizzo della tecnologia per le strategie comunicative “avrà un impatto enorme sul futuro di AllSaints. In diversi ambiti, dalla supply chain allo staff dei negozi, ci prefiggiamo l’uso di un sistema basato sul cloud, che funzioni nel nostro ecosistema completando il nostro modello agile”.

Il dibattito è stato moderato da Valérie Moatti, co-direttrice della Cattedra Lectra-ESCPEurope “Moda e Tecnologia”.