La console Ataribox cambia nome in Atari VCS ed è pronta per un lancio definitivo, prima o poi entro il 2018
Se in campo videoludico il 2016 è stato l’anno di Pokémon Go, il 2017 ha segnato la rinascita di alcuni nomi storici, grazie alle rivisitazioni moderne di console di gioco domestiche che hanno fatto la storia, come la SNES e il Sega Mega Drive e di recente il C64 Mini. Ma il primo vero e proprio simbolo cult che ha dato inizio all’era del gaming casalingo è Atari, che pure si prepara a un glorioso comeback. Sul finire dello scorso anno, la compagnia aveva svelato il progetto Ataribox, un dispositivo dalle sembianze simili al modello 2600 e capace di far girare sia titoli del passato che attuali, sviluppati ad-hoc per la piattaforma.
Quando lo vedremo
Sebbene il produttore non abbia mai spifferato date utili per il lancio globale, da più parti la quasi certezza era un arrivo prima o poi nel corso del 2018, se non altro per non perdere il treno del boom odierno, per il quale il retro-gaming è più di un trend per pochi appassionati. Per mantenere vivo l’interesse, Atari ha comunicato il cambio di nome della sua console, che da Ataribox diventa Atari VCS, un omaggio all’originale Atari Video Computer System che ha debuttato a settembre del 1977.
Esattamente 41 anni dopo, VCS potrebbe tornare in auge, per riportare alla mente i vecchi videogame e dare nuovo slancio ai progetti della società, che oggi fa parte del gruppo Warner Communications e che è focalizzata principalmente sullo sviluppo software più che hardware. Anche in assenza di indiscrezioni semi-ufficiose sul prezzo, pare che il cartellino di Atari VCS si aggirerà intorno ai 300 dollari, qualcosa in più delle iterazioni 2.0 della concorrenza ma con un parco giochi che dovrebbe essere più ampio e in divenire.