Google News Initiative: costruire un futuro più sostenibile per l’informazione

Google News Initiative

Le persone si rivolgono a Google per cercare informazioni affidabili che spesso provengono da fonti giornalistiche e da organizzazioni del settore dell’informazione di tutto il mondo. Se la domanda per un giornalismo di qualità cresce, il suo modello di business è messo sotto pressione, proprio quando le testate di tutto il mondo stanno affrontando la sfida della transizione verso il digitale.

Si tratta di un tema importante per Google. Dopo tutto, la nostra mission di voler costruire un mondo più informato è strettamente legata al giornalismo e alle organizzazioni del settore dell’informazione di tutto il mondo. La nostra mission condivisa si riflette anche in comuni interessi di business. Un ottimo motore di ricerca e risultati di YouTube interessanti dipendono da un ecosistema sano di editori che producono ottimi contenuti digitali.  Se non crescono gli editori non cresciamo nemmeno noi. Per questo, solo nello scorso anno, abbiamo redistribuito 12,6 miliardi di dollari agli editori e abbiamo portato gratuitamente oltre 10 miliardi di click ogni mese sui loro siti.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Sempre per questo motivo, negli anni, abbiamo collaborato con il settore dell’informazione per supportare l’intera industry ad affrontare le sfide principali. Abbiamo lavorato insieme per lanciare uno strumento open source come l’Accelerated Mobile Pages Project, per migliorare il mobile web. Abbiamo creato Flexible Sampling, per aiutare a scoprire nuovi contenuti su Google, e il Google News Lab, per offrire alle redazioni una formazione specifica e delle partnership editoriali. Infine, abbiamo lanciato la Digital News Initiative, per innovare l’intero settore dell’informazione in Europa.

Abbiamo investito molto tempo ed energie in queste collaborazioni ma la verità è che tutti i  nostri sforzi potrebbero non essere sufficienti. Sta diventando sempre più difficile distinguere cio’ che e’ vero da cio’ che non lo e’ online. I modelli di business per il giornalismo continuano a cambiare drasticamente. L’evoluzione rapida della tecnologia continua a mettere in difficoltà tutte le istituzioni, comprese quelle del settore dell’informazione, che fanno fanno fatica a stare al passo.

Dobbiamo fare di più. Ecco perché oggi lanciamo la Google News Initiative (GNI), ovvero il nostro impegno per aiutare il giornalismo a crescere nell’era digitale. Oggi, il lancio della GNI rappresenta un’importante pietra miliare dell’impegno, che dura da 15 anni, assunto da Google nei confronti dell’industria dell’informazione. La GNI unirà tutto ciò che facciamo in collaborazione con il settore – dai prodotti, alle partnership, ai programmi – per aiutare a costruire un futuro più sostenibile per l’informazione.

Leggi anche:  DAZN annuncia la modalità Free

L’iniziativa GNI si baserà su questi sforzi e rafforzerà il nostro impegno nei confronti del settore che sta affrontando un periodo di enormi cambiamenti nel modo in cui il giornalismo si fa, si consuma e si paga. La GNI si concentrerà su tre obiettivi:

  • Far emergere e rafforzare il giornalismo di qualita’ sulle nostre piattaforme
  • Abilitare nuovi modelli di business che supportino un giornalismo di qualità
  • Consentire alle organizzazioni del mondo dell’informazione di sfruttare la tecnologia per portare innovazione nelle redazioni

Far emergere e rafforzare il giornalismo di qualità sulle nostre piattaforme

Negli ultimi anni abbiamo collaborato con gli editori per far emergere contenuto accurato e di qualita’, oltre a arginare il flusso di informazioni fuorvianti e la disinformazione.

Sulle nostre piattaforme, ci concentriamo sulla lotta alla disinformazione, specialmente nei momenti di breaking news. I malintenzionati spesso prendono di mira le breaking news sulle piattaforme di Google, aumentando la probabilità che gli utenti siano esposti a contenuti inaccurati. Abbiamo quindi istruito i nostri sistemi a riconoscere questi eventi e ad adeguare i nostri segnali verso contenuti più autorevoli. Anche su YouTube ci sono sfide simili, e anche li stiamo adottando un approccio analogo, evidenziando nella sezione “Top News” solo contenuti pertinenti provenienti da fonti verificate.

Tuttavia stiamo anche lavorando direttamente con le organizzazioni del settore per combattere la disinformazione. Insieme a First Draft oggi presentiamo Disinfo Lab, un’iniziativa per combattere le informazioni fuorvianti e la disinformazione in periodo di elezioni politiche o in caso di breaking news. Non solo. Per aiutare gli utenti a capire cos’è vero e cosa non lo è sul web, abbiamo lavorato insieme al Poynter Institute, della Stanford University e alla Local Media Association per lanciare MediaWise, un progetto dedicato agli Stati Uniti e creato per migliorare la digital media literacy degli utenti più giovani.

Migliorare i modelli di business per supportare un giornalismo di qualità

Negli ultimi 10 anni abbiamo collaborato con le aziende del settore dell’informazione per far crescere i loro ricavi derivanti dalla pubblicita’ online. Abbiamo impiegato le nostre competenze avanzate in ambito machine learning per far emergere automaticamente dei key insight legati alle opportunità di ricavi (generando raccomandazioni del valore superiore a 300 milioni di dollari in ricavi digitali aggiuntivi) e supportato la creazione di esperienze pubblicitarie migliori e più veloci per il web mobile attraverso AMP e il native ads.

Leggi anche:  Meta deve rivedere i suoi strumenti di censura automatizzati

Tuttavia, gli utenti sono disposti a pagare per l’informazione digitale, fattore che crea un’opportunità per incrementare ulteriormente i ricavi al di la’ della pubblicita’. Oggi stiamo rendendo disponibile un’idea nata la scorso anno che permette agli editori di diversificare il flusso di ricavi. Siamo felici di presentarvi Subscribe with Google, uno strumento che permette alle persone di iscriversi facilmente a diverse testate, aiutando gli editori a coinvolgere i lettori, sia su Google sia sul web. L’obiettivo che vogliamo raggiungere con Subscribe with Google è quello di facilitare il processo di iscrizione, per far sì che più lettori fruiscano delle notizie realizzate dagli editori, il più velocemente possibile.

Ad ottobre, durante il nostro Partner Leadership Summit,  abbiamo aggiornato gli editori sulle nostre ultime sperimentazioni basate su dati Google, machine learning e l’infrastruttura DoubleClick per trovare nuovi modi per far crescere i loro abbonamenti. Siamo ancora nelle fasi iniziali di test di un segnale di propensione ad abbonarsi (“Propensity to Subscribe”) basato su modelli di machine learning all’interno di DoubleClick che renderanno piu’ semplice per gli editori riconoscere potenziali abbonati e offrire loro l’offerta giusta al momento giusto.

Ovviamente, non tutte le testate hanno a disposizione le risorse per creare un team dedicato alla raccolta, all’analisi e alla comprensione dei dati. News Consumer Insights, la nostra nuova dashboard basata su Google Analytics, aiuterà la aziende del settore dell’informazione di tutte le dimensioni a comprendere e a segmentare il proprio pubblico con una strategia di abbonamenti  in mente. Questo progetto ha fatto sì che il St. Louis Dispatch incrementasse del 150% le visualizzazioni della pagina dedicata alle iscrizioni, e triplicasse  gli acquisti di nuovi abbonamenti digitali mese dopo mese.

Leggi anche:  Pianeta Impresa, in onda da lunedì 9 settembre un nuovo talk televisivo sui temi dell’Innovazione e del Business targato Sinfo One

Consentire alle organizzazioni del mondo dell’informazione di sfruttare la tecnologia per portare innovazione nelle redazioni

Lavoriamo con le redazioni di tutto il mondo per sviluppare e rendere disponibile tecnologia in grado di migliorare l’efficienza delle redazioni, creando esperienze di storytelling coinvolgenti e proteggere i giornalisti di tutto il mondo da cyber attacchi.

Ad esempio, abbiamo utilizzato il nostro API natural language process per aiutare Hearst Newspapers a smistare, etichettare e categorizzare oltre 3.000 articoli ogni giorno. Abbiamo anche collaborato con il South China Morning Post per creare, tramite l’utilizzo di Google Earth Studio, delle esperienze immersive in VR che mostrano l’evoluzione di Hong Kong nel corso degli anni. Con AMP Stories, ora in versione beta, gli editori possono combinare la velocità di AMP con lo storytelling immersivo dell’open web. Questo è solo l’inizio. Vogliamo continuare a lavorare a stretto contatto con gli editori per consentirgli di sperimentare nuovi modi con cui raggiungere il pubblico e produrre storytelling di grande impatto.

Oggi, inoltre, presentiamo Outline, uno strumento open source di Jigsaw che permette alle organizzazioni di creare i propri server per offrire ai reporter un accesso più sicuro al web. Outline rende piu’ semplice, per le organizzazioni del mondo dell’informazione, creare la propria VPN su un server privato senza aver bisogno di particolari competenze in ambito tecnologico.

Il nostro impegno

Stanzieremo 300 milioni di dollari nei prossimi tre anni per raggiungere questi obiettivi. Stiamo inoltre incrementando il nostro impegno per costruire prodotti in grado di soddisfare i bisogni più impellenti del settore dell’informazione. In passato, lo abbiamo già fatto lavorando fianco a fianco con il settore creando dei gruppi di lavoro sui prodotti, che hanno portato a progetti come AMP e la Digital News Initiative. Espanderemo questo modello a livello globale.

Gli impegni che prendiamo con la Google News Initiative, riflettono il fatto che, per Google, l’informazione è una priorità fondamentale. Sappiamo che si può raggiungere il successo solo se lavoriamo insieme. Non vediamo l’ora di collaborare con l’industria dell’informazione per costruire un futuro più solido per il giornalismo.