I primi sei mesi della nuova realtà di Hitachi, che avvicina information technology e operation technology per essere sempre più al servizio della digital transformation
A circa sei mesi dalla nascita di Hitachi Vantara, azienda che riunisce le operazioni di Hitachi Data Systems, Hitachi Insight Group e Pentaho, Data Manager ha chiesto al country manager italiano Marco Tesini di fare un primo bilancio sull’operazione. «Partendo dal nucleo originario di Hitachi Data Systems, stiamo evolvendo da azienda leader nel settore dello storage enterprise ad azienda specializzata nella raccolta, integrazione, gestione e analisi dei dati (data solutions) che sono il punto centrale della digital transformation» – sintetizza Tesini. Infatti, Hitachi Vantara è nata per combinare l’IT, soprattutto le soluzioni storage e i sistemi convergenti per data center e cloud di Hitachi Data Systems, con i software di IoT e di analytics per big data dell’Hitachi Insight Group e di Pentaho.
AVVICINARE IT E OT
Nello scenario di oggi, Hitachi Vantara rappresenta «l’anima IT in un gruppo industriale e integrato che da oltre 100 anni si occupa di OT» – prosegue Tesini, riferendosi alla combinazione vincente tra i settori information technology e operation technology, ambito nel quale Hitachi opera nei più svariati settori, e che riguarda l’insieme di tecnologie hardware e software per monitorare, controllare e analizzare processi, eventi e dispositivi presenti nelle aziende. In questo senso, «mettiamo le nostre capacità a disposizione sia delle aziende del gruppo sia del mercato, per consentire ai clienti di cogliere tutte le opportunità offerte dall’IoT, che significa in sostanza gestire e valorizzare tutti i tipi di dati, per esempio dati di business oppure dati provenienti dalle macchine» – spiega Tesini. Il riferimento al Gruppo Hitachi non è casuale, in quanto il cambiamento della digital transformation non risparmia alcun settore, e le esperienze possibili in una compagine articolata come quella di Hitachi costituiscono un vantaggio non indifferente, soprattutto in un momento in cui la disruption in atto vede assottigliarsi i confini tra i diversi ambiti di attività.
PROGETTI INNOVATIVI
«L’Italia, per una serie di ragioni, è un paese ad alta “densità di Hitachi”, per così dire, con più di 15 aziende di grandi dimensioni che operano in tutti i settori oggi più interessanti, dal transportation al medical, passando per l’industrial automation» – fa notare Tesini, spiegando che ci sono «moltissime opportunità per realizzare progetti in grado di portare ancora più valore sia per le nostre aziende sia per il mercato». Gli esempi non mancano: «Per il settore trasporti, pensiamo alla predictive maintenance oppure alla predictive quality, che sono aspetti fondamentali in ambito industriale, ma anche a progetti di sistema come quello, in ambito ferroviario, che abbiamo realizzato nel Regno Unito e che prevede la fornitura di treni in modalità as-a-service, con le prime consegne previste a breve. Si tratta di un progetto decisamente innovativo che un giorno potrà essere adottato anche in Italia».
L’IMPORTANZA DELLA CO-CREAZIONE
Le possibilità offerte da questo nuovo mix di tecnologie e piattaforme che abilitano l’IoT sono molteplici, e vedono Hitachi Vantara in posizione di preminenza, grazie anche all’offerta Lumada, la piattaforma IoT di casa, un framework che include funzioni edge, di gestione degli asset e su cui si poggiano capacità di intelligenza artificiale, apprendimento automatico e analisi avanzata. «Gli sviluppi attesi sono molteplici, ma siamo davanti a una rivoluzione con modalità del tutto diverse dal passato: avremo infatti tanti piccoli progetti, in una sequenza di processi iterativi a basso rischio di fallimento, ed è anche per questo che la co-creazione prenderà sempre più piede» – conclude Marco Tesini.