In un documento del 2017 la compagnia descrive un oggetto compatto e versatile per la realtà virtuale, dotato di tracciamento dello sguardo
Tra i big del settore hi-tech non pienamente coinvolti nel mood della realtà virtuale c’è Apple. Samsung ha i suoi visori, Huawei pure (anche se solo in Cina) mentre altre compagnie, come HTC, si sono spinte ben oltre nella sperimentazione e produzione di gadget dall’alto valore qualitativo per chi vuole vivere il VR in maniera completa e senza compromessi. Insomma, è impossibile pensare alla Mela esclusa da un trend del genere, che cresce di mese in mese, seppur a cifre lontane da quelle di un’adozione mainstream. Del resto, occhialini e visori sono pur sempre accessori per appassionati, che difficilmente coglieranno l’interesse dell’utente medio però poter raggiungere i milioni di possessori di iPhone potrebbe avere il suo perché, anche a livello di business.
Cosa sappiamo
In un brevetto pubblicato nel 2017 e solo di recente confermato dall’ufficio dello United States Patent Office, Apple descrive un visore per la realtà virtuale pensato per essere leggere e versatile, senza tuttavia tralasciare alcune innovazioni degne di nota. Tra queste la presenza di un sistema per il tracciamento dello sguardo, che permetterebbe di abilitare funzioni molto interessanti di interazione con l’ambiente senza utilizzare gamepad o controller esterni ma semplicemente muovendo gli occhi e strizzando le palpebre. Si tratta ovviamente di presupposizioni ma, come dicevamo, il mercato sembra maturo per accogliere un paio di iVR prima o poi, nel corso del 2018.
Non a caso sul finire del 2017 Apple si è portata a casa Vrvana, una startup specializzata proprio nella produzione di hardware per la realtà virtuale. Questa potrebbe collaborare con i tecnici di Cupertino nella finalizzazione degli occhialini, che vanterebbero già un App Store più che pronto ad ospitare giochi e applicazioni dedicate.