Android P 9: quello che sappiamo

L’8 maggio Google presenterà ufficialmente Pie, il suo prossimo sistema operativo per smartphone e tablet

Questa volta c’è poco da fantasticare sul nome. Android ha scelto Pie come termine che accompagnerà tutta la storia della nona edizione del sistema operativo per smartphone e tablet più diffuso al mondo. Si sa ancora relativamente poco circa le novità e le funzioni esclusive presenti anche se è lecito aspettarsi qualche indiscrezione da qui al prossimo 8 maggio, quando partirà l’edizione 2018 del Google I/O, la conferenza per sviluppatori che farà da teatro al lancio del major update. Prima di allora, alcuni tester potranno già provare l’OS grazie al rilascio della versione DP1, costruita tramite l’Android Open Source Project, meglio conosciuto come AOSP.

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Come sarà

Molto probabilmente Android 8 Pie non sarà una rivoluzione dal punto di vista grafico. I cambiamenti giunti con Nougat e Oreo, figli della logica del Material Design, sono già significativi e passibili di un mantenimento pressoché totale. Questo non vuol dire che l’aggiornamento non porterà migliore e altri orpelli visivi ma nulla in confronto a passaggi molto più evidenti avuti nel corso degli anni.

Le modifiche sostanziali dovrebbero essere sotto il guscio, nel cuore stesso di Android. Parliamo delle API, dell’incremento dell Instant App, del supporto nativo alla realtà virtuale, oggi relegato a pochi dispositivi Oreo compatibili con la piattaforma Daydream. La prima build sarà rilasciata a metà marzo, sotto forma di Developer Preview DP1 che, sebbene indirizzati ai soli sviluppatori, si potrà facilmente reperire online, ad esempio sul forum di XDA.

Considerando quello che è stato il recente passato dei major update, anche a seguito della presentazione al Google I/O passeranno mesi prima di poter installare un firmware completo a bordo degli smartphone. Si partirà, come di consueto, sui Nexus e Pixel mentre tutti gli altri, Samsung, LG, Huawei e così via, saranno pronti più in là, non prima del 2019.

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