Lo smartphone del gruppo cinese con Android One vuole rubare fette di mercato ai big del settore mille-level. Ecco la dimostrazione
Lo scorso luglio Xiaomi annunciava in Cina l’arrivo del Mi 5X, primo smartphone con Android One, che altrove avrebbe preso il nome di Mi A1. In Italia non lo abbiamo visto per nulla, anche perché solo nei mesi successivi la rampante compagnia orientale avrebbe confermato una serie di accordi per portare nei negozi e nelle catene della grande distribuzione nostrana i suoi prodotti. Ebbene, dopo una serie di dispositivi interessanti ma ancora legati al passato della telefonia mobile, ecco un modello che segue la scia di iPhone X e Galaxy S8, pronto per il mercato continentale. Non abbiamo l’ufficialità ma nutriamo pochi dubbi sul fatto che si tratti del Mi A2, successore dell’originale Android One, che in Cina assumerà il titolo di Mi 6X. In pratica, Mi 5X e Mi 6X in Europa cambiano etichetta in Mi A1 e Mi A2, senza alcuna differenza di design e hardware.
Come è fatto
Detto questo, il vero punto di distinzione tra le due generazioni è nelle forme. Mi A2 (o 6X, chiamatelo come volete) è il tentativo di Xiaomi di adattarsi al trend del 2017, che troverà assoluto spazio anche nel 2018: il display full vision. Via il tasto Home, via altri orpelli dal pannello frontale, dedicato quasi del tutto all’interazione touch. Nell’idea della compagnia, Mi A2 è lo smartphone che dovrebbe competere, per fascia di prezzo, con le offerte middle-level di brand più blasonati, come Huawei, che per anni hanno lavorato a un consolidamento in tale settore.
Del resto, il sistema operativo di bordo, Android One, è pensato proprio per girare su telefonini dalle non elevatissime capacità tecniche, pur dotandoli delle ultime novità in ambito software dell’OS di Google. Del Mi A2 sono circolate in rete alcune foto, che ne anticiperebbero solo di qualche settimana la presentazione, probabilmente al Mobile World Congress di fine febbraio.