Durante il CES 2018 il gigante cinese Baidu ha spiegato i motivi per cui il paese sarà il primo per esportazione di tecnologie di Intelligenza Artificiale
Probabilmente l’affermazione di Qi Lu, COO di Baidu, avrà dato un colpo al cuore a Elon Musk. Sappiamo quanto il lungimirante imprenditore sia spaventato dalla possibilità che i robot del futuro prendano il sopravvento sulle attività umane e se all’interno della storia inseriamo un piccolo particolare, il governo cinese, allora la questione ha tutti gli ingredienti per diventare apocalittica. Le cose stanno così: Baidu, nelle parole del suo manager, ha spiegato durante un keynote al CES 2018 di Las Vegas i motivi per cui la Cina, supportata dalla politica nazionale, arriverà a dominare il mercato dell’intelligenza artificiale nel prossimo futuro. Ciò vorrà dire concentrare nel territorio asiatico la maggior parte delle tecnologie e dei tecnici impiegati per lo sviluppo del settore, con la conseguenza di una serie di poli dal know-how localizzato.
Cosa succede
Ma su quali punti si basa una simile previsione da parte di Qi Lu? “In Cina abbiamo una popolazione ampia, abituata ai rapidi cambiamenti del mercato – ha spiegato – inoltre il contesto politico è favorevole a sviluppi del genere ed è propenso a sfruttare la tecnologia come fattore di crescita economica”. Nella visione dell’azienda, c’è un forte contrasto tra l’attualità e gli anni precedenti, quando per vari motivi il business hi-tech aveva trovato in una parte degli Stati Uniti (la Silicon Valley) un’area particolarmente vantaggiosa per idee innovative e startup.
Quello che la valle del silicio è stata per la new economy la Cina potrebbe diventare per il settore AI, già parecchio avanzato da queste parti. “Il governo ha dimostrato di comprendere ciò che l’intelligenza artificiale può diventare, fornendo investimenti e sostegno a lungo termine. L’AI è uno dei pillar del piano quinquennale in attuazione nel paese, tanto da spingere la politica a pubblicare un white paper a riguardo, definendo il contesto tecnologico di riferimento come sistemico per tutta la nazione”.