Apple starebbe preparando tre modelli con processori casalinghi, i primi realizzati senza il supporto di chip di terze parti. Attesi un computer desktop e due portatili
Un passo importante ma non di certo inatteso. Dopo aver insegnato al mondo quanto convenga costruirsi da sé i processori disegnati e ottimizzati per smartphone e tablet, Apple avrebbe intenzione di seguire la stessa strada anche per il settore computer. Pare infatti che il 2018 vedrà l’arrivo di tre nuovi modelli di Mac, un desktop e due notebook, tutti potenziati da una CPU made in Cupertino. Ciò comporta notevoli vantaggi sotto diversi punti di vista.
Il primo riguarda la sicurezza: senza doversi interfacciare ogni volta con un fornitore terzo, il team di ingegneri della Mela potrebbe intervenire direttamente al presentarsi di un problema, una falla hardware o software, come accade già per iPhone e iPad. Spostare internamente la produzione dei processori vorrebbe dire abbattere gli attuali costi di approvvigionamento delle risorse, creando tempistiche e strategie che non devono dar conto ad altri se non alle logiche di business della compagnia.
Ci si è arrivati pian piano
Come detto, Apple ha sempre dato un suo tocco alle linee dei Mac vendute sinora. Pensiamo al recente iMac Pro, che ospita un processore T2 per l’elaborazione delle immagini, per la gestione della camera FaceTime e per farsi carico di parte dello sforzo di calcolo durante le fasi di accensione e crittografia dei dati, senza lasciare tutto lo sporco lavoro alla CPU principale.
Sui MacBook Pro del 2016 invece la Mela aveva integrato un chip specifico per la Touch Bar, dimostrando di poter andare ben oltre nella dotazione tecnica dei suoi prodotti. Stando alle prime informazioni dunque, pare che la multinazionale sia pronta a svelare due MacBook di nuova generazione (dopo aver eliminato il supporto alla famiglia Air), al fianco di un desktop, forse il Mac Pro, che attende un aggiornamento dal lontano 2013.