Nonostante il Datagate la NSA rimarrà la stessa

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La Camera dei Rappresentanti statunitense ha approvato il rinnovo della legge che permette alla NSA di monitorare le comunicazioni dei cittadini per tutelare la sicurezza nazionale

Nel 2013 l’ex contractor Edward Snowden, attualmente rifugiato in Russia per sfuggire alle autorità americane, ha svelato il più grande programma di sorveglianza ai danni dei cittadini non solo statunitensi ma anche stranieri. A portare avanti questa attività di spionaggio è stata la NSA (National Security Agency), che ha violato la privacy di milioni di persone con la scusa di proteggere la sicurezza nazionale degli USA. Quello che è stato poi conosciuto come scandalo Datagate si pensava avrebbe portato ad una maggiore tutela dei diritti dei cittadini ma evidentemente non sarà così. La Camera dei Rappresentati del Congresso ha approvato senza modifiche significative il rinnovo per altri sei anni del “Foreign Intelligence Surveillance Act” (FISA), una legge che autorizza la NSA a visionare mail e telefonate di chiunque possa rappresentare una potenziale minaccia alla sicurezza.

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Nel pieno dello scandalo Datagate il Congresso avrebbe voluto porre fine al programma di spionaggio per sostituirlo con un sistema di controllo meno onnipresente e oppressivo ma in aula non si raggiunge un accordo. La nuova forma del FISA è stata approvata con 256 voti favorevoli e 164 contrari e consentirà alla NSA di portare le avanti le intercettazioni anche senza un mandato. La palla passerà ora al Senato, che quasi sicuramente approverà la legge, e poi spetterà al presidente Donald Trump apporre la sua firma. In realtà il tycoon ha sempre avuto un atteggiamento ambivalente nei confronti del FISA. Se da un lato ha sempre sottolineato il bisogno di maggiore sicurezza per difendersi dai nemici esterni ed interni, allo stesso tempo ha attaccato l’Fbi via Twitter affermando di essere stato sorvegliato dall’agenzia durante la campagna elettorale su mandato dell’amministrazione di Barack Obama. Questo avrebbe portato allo scoppio dello scandalo Russiagate.

Donald Trump ha poi corretto il tiro per non compromettere il voto e in un tweet ha sottolineato il suo sostegno a una legge per difendere gli USA attraverso al sorveglianza all’estero di “stranieri cattivi in Paesi stranieri”.

Un emendamento contenuto nel nuovo FISA, che si dice sia stato voluto proprio dal Presidente, impone però all’Fbi la richiesta di un mandato se vuole indagare su crimini avvenuti negli USA utilizzando informazioni raccolte all’estero.

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