Il CEO di Facebook vuole fare di più per combattere un uso illecito della sua piattaforma e gli abusi nei confronti della comunità online
Facebook ha commesso degli errori negli ultimi tempi e il suo co-fondatore, Mark Zuckerberg, è pronto ad ammettere le sue colpe. Il numero uno del social network più utilizzato al mondo (più di 2 miliardi di utenti) ha annunciato tutti i suoi propositi per il nuovo anno in un post sul proprio profilo ufficiale e in particolare sembra intenzionato a concentrarsi sulla lotta a un uso scorretto del suo servizio.
Zuckerberg ammette che sono stati commessi “troppi errori” per quanto riguarda la tutela della sue policy di utilizzo. Falsi profili, fake news, violenza verbale, messaggi di odio e propaganda politica illecita sono infatti all’ordine del giorno all’interno di Facebook. “Il mondo si sente inquieto e diviso e Facebook ha molto lavoro da fare, – scrive Zuckerberg – sia che si tratti di proteggerci dagli abusi e dall’odio, sia che si tratti di difenderci dalle ingerenze di certi Paesi o essere sicuri che il tempo trascorso su Facebook sia tempo ben speso”. Non bisogna inoltre dimenticare che alcune persone di alto profilo che hanno lavorato presso l’azienda di Menlo Park, tra cui il fondatore di Napster Sean Parker, l’accusano di plagiare le menti degli utenti. L’ex responsabile della crescita degli iscritti ha addirittura affermato che Facebook sta demolendo le basi della società. Anche in questo caso Zuckerberg ha ammesso le sue colpe e si è detto pronto a fare di più per tutelare il benessere degli utenti.
Il CEO del social network ritiene inoltre che molte persone abbiano smesso di credere che la tecnologia possa fornirgli un minimo di potere. “Con lo sviluppo di un pugno di grosse imprese tecnologiche, e con governi che usano la tecnologia per sorvegliare i loro cittadini, – aggiunge – molte persone credono ormai che la tecnologia non faccia che concentrare il potere” nelle mani dell’èlite.
“La mia sfida personale per il 2018 – conclude Zuckerberg – è di concentrarmi sulla soluzione di queste questioni importanti. Non riusciremo a evitare tutti gli errori e gli abusi ma attualmente facciamo troppi errori nell’attuazione delle nostre politiche e nella prevenzione del cattivo uso dei nostri strumenti”.