L’Antirust ritiene che Apple e Samsung potrebbero aver volutamente rallentato i propri dispositivi più vecchi per favorirne il ricambio
La scoperta del rallentamento dei vecchi modelli di iPhone da parte di Apple per una presunta obsolescenza programmata ha fatto drizzare le orecchie all’Antitrust. L’agenzia che si occupa della tutela della concorrenza del mercato ha aperto un procedimento nei confronti delle sedi locali della multinazionale di Cupertino e di Samsung, che ha brevettato una nuova lega in magnesio per smartphone e wearable. Delle indagini si occupa il nucleo speciale Antitrust della Guardia di Finanza.
Secondo l’autorità, le due aziende “avrebbero posto in essere una generale politica commerciale volta a sfruttare le carenze di alcuni componenti per ridurre nel tempo le prestazioni dei propri prodotti e indurre i consumatori ad acquistare nuove versioni degli stessi”. Inoltre, Apple e Samsung avrebbero rilasciato aggiornamenti software “senza segnalare le possibili conseguenze dello stesso aggiornamento e senza fornire sufficienti informazioni per mantenere un adeguato livello di prestazioni di tali dispositivi, promossi ed acquistati per le loro specifiche ed elevate caratteristiche tecnologiche”.
Apple in questi giorni ha confermato che gli ultimi update di iOS influiscono sulle prestazioni dei modelli meno recenti di iPhone ma non per far sì che gli utenti acquistino un nuovo terminale ma per preservarne la batterie. Alla luce delle numerose class action avviate in tutto il mondo la Mela ha predisposto un programma di sostituzione di questo componente a prezzi ridotti e il CEO Tim Cook ha promesso che in futuro sarà l’utente a scegliere se ridurre le prestazioni del suo smartphone. Il numero uno di Cupertino ha comunque voluto sottolineare che l’azienda non lo raccomanda.