Exynos 9810 porterà il Face ID sui Galaxy

Samsung ha presentato il nuovo processore casalingo che ospita una sezione dedicata alla conservazione delle informazioni sensibili

Dopo qualche anno dal Secure Enclave di Apple, anche Samsung decide di prendere la strada della sicurezza informatica senza compromessi, con il lancio del nuovo processore di categoria Exynos 9. Il chip sarà il motore centrale del prossimo Galaxy S9, atteso per la fine di febbraio, il primo che oltre a sfruttare un hardware naturalmente votato all’Intelligenza Artificiale, potrà contare su una sezione ad-hoc, inaccessibile a terzi, dove conservare le informazioni di accesso e i dati sensibili.

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Ciò permetterà agli utenti di preservare meglio la propria privacy, con la certezza che nemmeno la stessa Samsung potrà ottenere ai file personali, forzando un intrusione. Essendo crittografati in maniera separata, gli elementi biometrici dell’Exynos 9810 saranno inutili se privi della corrispondenza della protezione scelta dal possessore, proprio come è accaduto per l’iPhone al centro della battaglia burocratica tra la Mela e l’FBI all’interno del caso di San Bernardino.

Le altre novità

I ben informati affermano come la recente introduzione, unita alle tecnologie di imaging e sensori di Samsung, consentirà di piazzare a bordo del Galaxy S9 il primo concorrente diretto del Face ID di iPhone X. Non possiamo dire se anche il prossimo smartphone della coreana potrà memorizzare e riprodurre volti in 3D ma partendo dall’attuale lettore dell’iride, le opportunità di miglioramento sono evidenti e quanto mai necessarie ad aumentare la convinzione verso i consumatori che proteggere i dati personali, anche sullo smartphone, non solo è possibile ma necessario. A livello tecnico, l’Exynos 9810 non si discosta molto dalla controparte di Qualcomm, lo Snapdragon 845. Anche quest’ultimo abilita un mobile computing di livello successivo, per lo più indirizzato alle capacità cognitive di un’eventuale AI da sviluppare assieme ai partner.

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