Esplode un iPhone oltre il cantone: 50 evacuati

Anche Apple cade nella morsa dei licenziamenti

In un’area dell’Apple Store di Zurigo uno dei telefonini della Mela sarebbe esploso causando ferite per un dipendente e sette persone intossicate

Di solito quando un iPhone esplode fa sempre notizia. Il motivo è semplice: può un dispositivo da migliaia di euro suicidarsi in questo modo senza nemmeno avvisare? Evidentemente si, per la storia dei grandi numeri, ed è proprio quanto successo in settimana a Zurigo. Presso l’Apple Store svizzero, la deflagrazione di uno smartphone della Mela ha causato un’intossicazione per sette persone, un ferito e l’evacuazione del negozio, che in quel momento ospitava circa 50 individui tra interni e clienti. Non si hanno notizie precise sull’accaduto ma pare che il modello problematico non fosse tra quelli esposti ma nelle sale tecniche, in riparazione e tra le mani dello specialista che ha riportato lievi danni alle mani. Il paradosso? Nei giorni delle critiche alla gestione dell’autonomia degli iPhone più vecchi, l’incidente oltre il cantone sarebbe avvenuto proprio durante un’operazione di sostituzione della batteria.

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Cuore svizzero

Intanto, dopo la prima mossa da parte dell’autorità francese garante del mercato, che ha deciso di denunciare Apple per la presunta obsolescenza programmata dei telefoni, anche la Svizzera si è messa sul piano di guerra, nelle vesti di Thomas Putallaz, candidato PDC al Grand Consiglio di Ginevra. Il politico ha presentato una formale denuncia al Ministero pubblico della Confederazione, chiedendo maggiori delucidazioni in merito al malfunzionamento che verrebbe indotto da remoto dalla compagnia. In quanto utente diretto, Putallaz ha ammesso di ritrovarsi costantemente con un dispositivo scarico dopo qualche ora dal raggiungimento del 100%, senza particolari ragioni.

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A seguito delle numerose critiche arrivate dall’Europa e dagli Stati Uniti, non sembra più così remota la possibilità di introdurre a livello internazionale una legislazione diretta a contrastare il fenomeno dell’obsolescenza programmata di cui, ricordiamo, Apple è solo accusata ma senza alcuna evidenza. Non per il momento almeno.