Daydream è cresciuto: pronto un visore standalone con Lenovo

Il progetto VR di Google si affiderà a nuovi partner per cercare di superare il diretto concorrente Gear VR di Samsung

In Italia lo conosciamo ancora poco ma Daydream è pronto a conquistare il mercato del virtuale casalingo. Il visore di Google è un parente stretto del Gear VR di Samsung, di cui riprende linee e modalità di utilizzo. E come il gadget della concorrente, quello visto sinora è un accessorio che necessita di uno smartphone nella plancia per funzionare, nella logica della compagnia di Mountain View, tutti gli Android con almeno la versione Nougat del sistema operativo. Tuttavia Daydream vuole andare oltre, ponendosi non solo come prodotto complementare ma scelta di valore per fruire di un VR di qualità. Per questo, il compito di rilanciare il marchio spetterà anche ai partner che hanno sposato l’iniziativa tra cui Lenovo, che presto renderà disponibile il suo visore Daydream indipendente, in grado cioè di funzionare senza essere connesso a telefonini o computer esterni.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

DI cosa si tratta

Sappiamo ancora poco sul dispositivo, se non che la Federal Communications Commission ha approvato la bozza progettuale di Mirage Solo, che potrebbe essere molto vicino a una commercializzazione negli USA. È questo il nome del device su cui Lenovo starebbe lavorando insieme alla supervisione di Google per portare Daydream in tante case, non solo negli USA dove sinora ha trovato la sua collocazione principale ma anche in maniera più diffusa in Europa, Italia compresa. Mirage Solo, come visore standalone, toglierebbe di mezzo la necessità di avere uno smartphone compatibile per accedere ai mondi 3D, vista la possibilità di usarlo staccato da periferiche terze, un po’ come avviene per gli occhialini basati sulla Windows Mixed Reality, la realtà aumentata che ha preso il via con gli HoloLens di casa Microsoft. Del resto, gli analisti sono convinti che per raggiungere il successo, piattaforme del genere necessitano di modalità di utilizzo naturali, semplici e veloci, per abbattere le barriere di adozione e avvicinare pubblici differenti.

Leggi anche:  Open Hub Med: sostenibilità per servizi ottimizzati