Le peggiori password del 2017

Come ogni anno, scopriamo la lista delle chiavi alfanumeriche più gettonate tra gli utenti di internet, quelle che hanno semplificato la vita agli hacker

Dicembre è il periodo dell’anno in cui qualche compagnia di sicurezza lancia la lista delle password più utilizzate dagli utenti del web per le decine di servizi a cui sono registrati. Si tratta delle chiavi alfanumeriche famose per la loro semplicità, così da permettere ai possessori di entrare facilmente in client email, social network e persino conti correnti bancari e piattaforme di mining. Questa volta è il turno di SplashData, che ha confermato qualcosa che sapevamo già: l’homo connectus non impara mai.

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Proprio come il 2016, alle prime posizioni della pericolosa classifica ci sono le solite note dolenti: “123456”, “password”, “12345678”. La creatività non la fa da padrone ma nemmeno il timore di essere hackerati e cadere vittima di pirati più o meno intenzionati a rubarci qualcosa, che si tratti del profilo di Facebook o delle conversazioni scambiate con il capo.

Uno su dieci le usa

Stando a SplashData, il 10% di chiunque abbia un account di un qualsiasi sito o servizio online, ha usato almeno una volta nel 2017 una tra le prime 25 password della lista, con il 3% abituato ad affidarsi alla numero uno: “123456”. E non basta nemmeno rivolgersi alla cultura moderna per mettere al sicuro la propria identità digitale, visto che alla posizione numero 16 c’è “starwars”, di recente tornato in auge per l’uscita del film Gli ultimi Jedi. Ecco la top ten:

  1. 123456
  2. Password
  3. 12345678
  4. qwerty
  5. 12345
  6. 123456789
  7. letmein
  8. 1234567
  9. football
  10. iloveyou

Insomma, seppur nel corso dell’anno che sta per concludersi i cybercriminali abbiano fatto passi in avanti per bucare reti e strutture con metodi che sfruttano bug e vulnerabilità insite nei sistemi, spesso basta molto meno. La classifica dell’agenzia prende in considerazione le password scelte per il mondo consumer ma non è detto che le stesse non riguardino anche il panorama enterprise. Basti pensare che subito dopo la decima c’è “admin”, stringa per nulla oscura agli amministratori IT.

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