Uber compra 24mila auto senza pilota da Volvo

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La trasformazione da azienda per il servizio di trasporto privato a operatore automotive a 360 gradi è vicina: così la startup vuole lanciarsi nella nuova era senziente

I piani di Uber sono da big: comprare circa 24 mila automobili a guida autonoma marchiate Volvo nel corso dei prossimi mesi. In questo modo la startup, o ex-startup visti i numeri, allargherà il suo business servendo un mercato che ancora non esiste ma che in futuro farà la voce grossa nel settore automotive: quello dei veicoli senzienti. L’obiettivo è semplice: combinare l’hardware di Volvo a un sistema di pilotaggio senza pilota che sia funzionale e più economico di quello esistente, perché privo del costo di un operatore. Questo vuol dire che prima o poi spariranno gli autisti del portafoglio di Uber? Probabilmente si, probabilmente solo qualche anno prima che i computer di bordo prendano il sopravvento sui tassisti in carne e ossa.

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Futuro in bilico

Di certo no è semplice pensare al futuro quando l’azienda sta vivendo un 2017 davvero complicato. L’ultima tegola riguarda il furto di identità di cui Uber è stata vittima negli anni scorsi e che mai aveva comunicato ai propri clienti. Non è ben chiaro cosa abbiano rubato gli hacker anche se è alto il rischio che le informazioni sensibili, comprese quelle sui metodi di pagamento, siano cadute nelle mani di terzi, con evidenti problemi di privacy e anche di sottrazione illecita di denaro, anche se finora non vi sono evidenze del genere. Detto questo, sul piano pratico Uber mira a costruire una flotta di mezzi molto ampia, da dislocare in tutti i paesi dove attualmente non vige un blocco dei suoi servizi. Dal passaggio fuori città alla consegna di cibo, è probabile che il domani delle attività self-driving dirette ai consumatori passi per una delle piattaforme della compagnia statunitense, sempre che ne resti ancora qualcosa tra attacchi cyber e accuse di molestie.

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