“In Italia in questo momento di particolare attenzione al segmento delle Unified Communication & Collaboration, Wildix ha acquisito un ruolo di primaria importanza. A confermarlo sono i numeri: chiudiamo l’anno con un +30% circa di crescita, e abbiamo incrementato il volume su tutto ciò che concerne il mercato delle UCC”.
A parlare è Cristiano Bellumat, Country Manager di Wildix. Le analisi condotte da Wildix circa le tendenze in ambito UC portano a evidenziare come nel recente passato c’era molta incertezza – probabilmente perché tali tecnologie avevano dei fattori limitativi – ma il 2017 è un anno caratterizzato dalla crescente richiesta delle Unified Communication as a service e si è quindi passati da un modello capex a un modello opex.
Entro il 2022 queste tecnologie avranno un valore di 18.6 miliardi di dollari, ciò significa che sempre più le aziende stanno inserendo le UC come asset tecnologico strategico per sviluppare il proprio business e per aumentare la capacità di comunicare e interagire in azienda e fuori dall’azienda.
Cristiano Bellumat, in particolare individua 5 fondamentali elementi che dovranno, ora più che mai, essere tenuti in considerazione per essere delle UCC di valore:
– La sicurezza: la tecnologia si deve proteggere senza che vi sia la necessità di un intervento umano. (secure by design);
– La tecnologia WebRTC che deve essere contemplata in modo nativo;
– La tecnologia video che sta crescendo moltissimo e deve essere “into the desktop”, ossia pronta per l’uso;
– L’integrazione API. Le UC si basano sul principio delle 3C “comunicare, condividere e collaborare”. Questa tecnologia con le sue derivazioni se viene inserita in modo nativo in un CRM o in un gestionale conferisce un grande vantaggio tecnologico all’azienda. Più capacità di comunicazione e riduzione dei tempi morti e netto miglioramento delle performance aziendali.
– La mobility, che va di pari passo con il paradigma sempre più diffuso dello smart working.
Un sesto elemento determinante è rappresentato poi dai Professional Services, sempre più importanti per le piccole e medie aziende che vogliono servizi dedicati, verticalizzati e localizzati.
Ma chi sono gli attori che promuoveranno la tecnologia UC as a service nel mercato?
I carrier, i technology vendors, gli application specialist e i value added service providers.
“La nostra è una soluzione che può abbracciare tranquillamente i 4 canali, ma non andiamo nel mercato finale poiché abbiamo sempre creduto nel valore della specializzazione dei system integrator, tra l’altro la nostra scelta è supportata delle analisi di Gartner che ci dicono che le aziende prediligono servizi professionali, verticali e dedicati quando si parla di UCC”, dichiara Cristiano Bellumat.
Quali saranno le sfide delle UCC per il 2018?
“La principale sarà questo switch del mercato da segmento di vendita on premise a segmento unified-as-a- service.
Per noi di Wildix la sfida più importante sarà acquisire una considerevole quota di mercato sulle tecnologie Cloud. Già quest’anno abbiamo mosso i primi passi in questa direzione ottenendo importanti risultati di mercato grazie all’acquisizione di nuovi 58 Partner verticalizzati nella proposizione di soluzioni UcaaS.
I vendor storici del settore delle TLC da tempo hanno smesso di fare investimenti e ciò li porterà nei prossimi 2/3 anni a “chiudere” perché non saranno più in grado di recuperare il gap tecnologico che oggi li separa dal mondo UCaaS. Conseguentemente non saranno in grado di rispondere alle richieste del mercato che li relegherà a un ruolo marginale” commenta Bellumat.
In controtendenza Wildix continuerà ad investire nelle UCaaS, per renderle ancora più semplici, e fruibili.
“La nostra tecnologia, rispetto a quelle presenti sul mercato, risulta più attenta alle necessità delle aziende. La semplicità d’uso nella user experience è sempre stata un nostro must perché l’utente finale non è quasi mai un esperto. Questa semplicità però non deve escludere elementi di qualità o l’introduzione di feature innovative, quali ad esempio il sistema di webconference basato su WebRTC. Questo nostro impegno ha dato dei frutti significativi che confermano che siamo nella direzione giusta”, conclude Bellumat.