La beta appena rilasciata abilita il funzionamento di quella parte di processore annunciata da Google indirizzata alle foto. Ecco cosa fa
Quando Google ha svelato al mondo i suoi Pixel 2 e Pixel 2 XL, in molti si sono concentrati sul cosiddetto Pixel Visual Core. Si tratta di una funzione del processore principale indirizzata a migliorare la cattura e la velocità dello scatto fotografico, soprattutto quando si impostano i livelli su condizioni ottimali. Nel concreto, Big G ha spiegato che il chip può ottenere immagini in HDR+ almeno “cinque volte più velocemente” della concorrenza. Non è chiaro se lo stesso metodo possa tornare utile a potenziare le attività di intelligenza artificiale, ma non è detto che prima o poi un aggiornamento software non lo ampli in tale maniera. Per adesso, l’update di Oreo 8.1 in versione beta è quello che rende il Pixel Visual Core davvero funzionante visto che sinora è stato silenziato da Big G per qualche strano motivo.
Come funziona
Come detto, il chip a otto-core è pensato per migliorare lo scatto dell’applicazione fotocamera preinstallata ma la sua utilità va anche oltre. Pare infatti che gli sviluppatori di terze parti possano sfruttare azionare il Visual Core sulle loro app, così da ottenere scatti qualitativamente migliori, in un tempo più breve. Parliamo dunque dei software professionali per l’imaging ma anche di quelli popolari, come Facebook, Instagram e Twitter, che notoriamente ottimizzano le foto riducendone la qualità, per occupare meno spazio in fase di upload. In questo caso, il peso di ogni file sarebbe di poco superiore all’attuale ma con una resa più bella. C’è da dire che, essendo un elemento hardware, il Pixel Visual Core non è presente altrove, nonostante sia associato a un comune Snapdragon 835. Probabilmente i cameraphone di prossima generazione adotteranno una soluzione simile al fianco della CPU principale, sia per finalità grafiche che di AI, per il riconoscimento di volti e ambienti e tanto altro.