Network industry, le sfide per stabilizzare la crescita

5G ai blocchi di partenza, siamo pronti?
il 2017 è stato cruciale per il 5G

La metamorfosi dell’industria delle reti, fra le prospettive di una crescita piatta, un ecosistema in forte cambiamento e nuove sfide per stabilizzare i ricavi. Partendo da Internet of Things, Internet TV e reti software defined

L’industria dei servizi e sistemi di telecomunicazioni e networking (T&N), quale protagonista della trasformazione digitale, è la prima a fronteggiare le grandi sfide di cambiamento che questa impone. Tutti i player del settore (non solo i grandi operatori di telecomunicazioni, ma anche gli OEM, i vendor e i network system integrator), devono affrontare una vera e propria metamorfosi, un progressivo “cambio di pelle”, che impone la sperimentazione di nuovi modelli di business, nuovi paradigmi di offerta e un diverso approccio competitivo. Internet of Things (IoT), Internet TV e le reti software defined (SD-WAN) sono le aree su cui avvengono i primi passi ma, come sempre, lavorare sul fronte dell’innovazione tecnologica implica grandi rischi e grande resilienza, fattori sinora forse un po’ sottovalutati dai player della catena del valore del settore, soggetti istituzionali inclusi.

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TELECOM & NETWORKING: LA SFIDA DELLA CRESCITA ZERO

Il mercato end user (ovvero la spesa di consumatori e imprese per servizi e sistemi di telecomunicazioni e networking), dal 2016 al 2020, affronterà la sfida della crescita «zero»: avrà cioè un andamento piatto determinato dalla forte contrazione dei servizi voce, sia di rete fissa che di rete mobile, controbilanciata da una crescita rilevante dei servizi dati, dalla moderata crescita del comparto enterprise networking e dalla lieve crescita delle spese per i device, guidata da smartphone, tablet, wearable e visori AR/VR. È uno scenario competitivo molto complesso, dove il fattore di successo sarà quello di conquistare e trattenere un cliente sempre più volubile, continuamente sollecitato dall’offerta di nuovi prodotti/servizi di più player (anche nuovi entranti) e sempre più orientato all’integrazione tra reale e digitale in ogni aspetto della vita quotidiana. Le reti delle telco e delle aziende sono e saranno l’infrastruttura portante della trasformazione digitale: le vedremo svilupparsi con l’implementazione delle tecnologie network function virtualization (NFV), con il cloud, che diventa il modello di riferimento di tutte le strategie di sviluppo, mentre le tecnologie di accesso continueranno a convergere, integrandosi per garantire all’utente finale accessibilità capillare e apertura al dialogo con oggetti e macchine che ci circondano. Questa almeno è la promessa del 5G. Per stabilizzare la crescita, le sfide che la network industry dovrà affrontare sono tre: IoT, Internet TV e SD-WAN. Vediamole insieme.

INTERNET OF THINGS

È proprio il dialogo con oggetti connessi, la prima sfida che tutto il comparto T&N si prepara ad affrontare. L’attuale mercato delle tecnologie dell’informazione sarà ridisegnato e ampliato dalla progressiva inclusione del dialogo con le macchine e con sempre più oggetti connessi, mentre, a tendere, la valutazione del mercato ICT diventerà inscindibile da quella dell’IoT. Quindi, quando guardiamo il mercato IoT, non parliamo più di IT o TLC, ma di un unico grande comparto che include una parte sempre più consistente di hardware, software e servizi tipicamente parte dei mercati IT e TLC, e si estende verso nuovi prodotti e servizi, mettendo a sistema (e nei sistemi) la potenza dei microprocessori e dei dispositivi di memoria, del cognitive computing e del networking. È un mercato molto complesso e che tende a una grande diversificazione, dove vediamo “trial” svilupparsi nelle aziende del manifatturiero, agricoltura e B2C, mentre nei settori utility e logistica, l’IoT è entrata già negli anni passati e ora prosegue verso la fase di industrializzazione.

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Qui tutti i player T&N si muovono in un contesto competitivo molto affollato, cercando di sperimentare anche nuovi modelli di coopetition. Le telco sono tra i primi player che hanno avviato la discussione sull’IoT con le aziende italiane e sono percepiti come i futuri leader dell’IoT, preceduti soltanto dai fornitori di analytics, e seguiti dai vendor di hardware e servizi, dai produttori di device e di apparati di rete. Tuttavia, i ricavi per gli specifici progetti IoT a breve non saranno così significativi da impattare sulla complessiva crescita «zero»: investimenti, sperimentazioni e ancora manovre di adattamento, in attesa che normative e standard si consolidino, caratterizzeranno ancora i prossimi anni. Per tutti, l’apertura del grande dialogo con gli oggetti sarà una nuova area da presidiare e su cui combattere la prossima guerra dei prezzi, che partendo dalla connettività arriverà ai nostri device individuali, impattando tutta la catena del valore del mercato. Sarà – infatti – l’individuo con le sue esigenze fisiche, conoscitive e di comunicazione, al centro delle strategie di marketing di tutti i player della società dell’informazione.

INTERNET TV

Il mercato dei contenuti digitali seguirà gli occhi dei consumatori. La domanda di servizi e contenuti digitali di intrattenimento sta cambiando velocemente e variano anche le posizioni e i ricavi dei diversi player, tra cui anche quelli del mercato T&N. Nelle case e nelle mani degli italiani, la spesa per i device che servono per accedere ai contenuti di intrattenimento è di circa 1 miliardo di euro, e avrà una crescita media del 2% annuo fino al 2020, guidata soprattutto dai wearable e visori AR/VR, mentre resterà stabile quella per i televisori HD e per i diversi oggetti che si connettono alle TV per consentire lo streaming di contenuti. La spesa per contenuti a pagamento fruiti attraverso Internet, (sia come sottoscrizioni che come acquisti singoli) passerà da 3 miliardi di euro a 6 miliardi nel 2020 (CAGR 18%), trainata dal video streaming, seguito da giochi, app e software. Una parte consistente di questa spesa entrerà nelle tasche dei player di T&N che via via cercano di includere questi oggetti e questi contenuti nelle loro offerte. Le telco entrano in gioco con partnership e alleanze con OTT e broadcaster per offrire servizi TV in streaming come estensione dei bundle verso il triple e quad-play, con l’obiettivo di trattenere i clienti, facendo leva sulle preferenze delle diverse tipologie di clientela: sport, gaming, cinema e serie. Solo nel lungo termine vedremo se sarà possibile una vera convergenza tra i due mondi, quello delle telco e quello dei broadcaster TV: per ora, in Europa non vediamo altro che partnership commerciali.

SOFTWARE DEFINED WAN

La terza sfida riguarda un ambito più infrastrutturale e legato alla trasformazione digitale delle aziende, che devono investire in infrastrutture per sopravvivere in un ambiente competitivo sempre più complesso. Via via che le imprese cercheranno soluzioni più flessibili e meno costose alla complessità emergente, anche la gestione delle reti tenderà a evolvere verso il paradigma cloud, cioè verso soluzioni per gestire da remoto e da un unico pannello di controllo una rete estesa, a cui si collegano sempre più utenti, con più applicazioni a diversa priorità, con parametri che cambiano continuamente. La spesa per sistemi e servizi SDN è destinata a crescere in maniera rilevante da circa 20 milioni di euro nel 2017 a oltre 120 milioni di euro nel 2020: in pratica oltre la metà della spesa delle aziende italiane per LAN/WAN sarà basata su tecnologie SDN. L’orizzonte della sfida dei player T&N è al 2020: le telco dovranno accelerare la virtualizzazione e avere sempre maggior controllo software dell’intera infrastruttura in vista del 5G, mentre le aziende end user dovranno estendere le loro reti agli oggetti, affrontare nuove problematiche di sicurezza e investire di più per consolidare le fondamenta di un’economia digitale che continua a crescere e a cambiare. Nel breve, le fonti di ricavi sembrano concrete soprattutto per i system integrator e le telco, che intercettano la domanda delle grandi imprese, mentre l’affollamento della competizione su cloud, sistemi di rete e sicurezza rende un po’ meno rosee le prospettive di sviluppo degli altri attori in campo.

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Daniela Rao, senior research & consulting director di IDC Italia