Google ha deciso di de-indicizzare i siti di Russia Today e Sputnik per frenare la propaganda del Cremlino
Quando si dice a mali estremi, estremi rimedi. Google da diverso tempo sta cercando di combattere il fenomeno delle fake news esploso durante le passate elezioni statunitensi e ora ha pensato di risolvere il problema andando a colpire direttamente la fonte delle bufale. E’ ormai assodato che la Russia ha avviato una campagna di propaganda sul web per favorire l’elezione di Donald Trump e l’uscita dall’Unione Europea del Regno Unito e Big G ha quindi deciso che i contenuti realizzati dai grandi media dell’ex blocco sovietico come Russia Today e Sputnik non compariranno più sul suo motore di ricerca.
A dare la notizia della de-indicizzazione dei due portali russi è stato il Presidente di Google, Eric Schmidt. Il manager ha spiegato che le due testate hanno volontariamente diffuso messaggi “ripetitivi, falsi o strumentalizzabili” al solo scopo di influenzare l’opinione pubblica occidentale in totale contrasto con il processo democratico. Google quindi modificherà il proprio algoritmo affinché Sputnik e Russia Today non compaiano nei risultati di Google News. Schmidt sottolinea però che non si tratta di censura in quanto l’accesso ai due siti sarà comunque garantito.
La decisione dell’azienda di Mountain View arriva dopo la convocazione da parte del Congresso USA per chiarire la sua posizione nello scandalo Russiagate. A Google in particolare sono state chieste maggiori informazioni sui video caricati su YouTube da Russia Today. Anche altre importanti aziende sono rimaste scottate dalla propaganda russa e in particolare Facebook e Twitter. La prima ha ammesso che milioni di utenti statunitensi ha visualizzato contenuti creati ad hoc dal Cremlino mentre la seconda ha scoperto numerosi profili fake pro Brexit. Il sito di microblogging ha inoltre recentemente bloccato la pubblicità dei più importanti media russi.