Facebook testa i selfie al posto dei captcha

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Facebook ha chiesto ad alcuni utenti di inviare un selfie per testare un nuovo sistema di verifica dell’identità

Nell’era delle fake news per Facebook è diventato fondamentale accertarsi della vera identità dei suoi 2 miliardi di iscritti. Il social network ha quindi iniziato a richiedere ad alcuni di essi un autoritratto per verificare che si tratti di persone in carne in ossa e non di bot, strumento particolarmente diffuso per infettare i PC altri e condividere bufale e notizie false. L’azienda ha spiegato a Wired che questo nuovo sistema consentirà di individuare eventuali attività illecite al momento della creazione di un account o post pubblicitari ma anche nel caso di richieste di amicizia o nella formulazione delle opzioni di pagamento per un servizio. L’immagine del volto andrà quindi a sostituire il classico captcha, ovvero quella sequenza di lettere e numeri solitamente utilizzati nei siti per verificare che l’utente non sia un bot.

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Questo nuovo sistema ricorda molto da vicino la piattaforma testata da Facebook per la lotta contro il ravenge porn. In questo caso il social network ha richiesto una foto di nudo da utilizzare come termine di paragone nel caso vengano condivise immagini intime e imbarazzanti per l’utente. Ovviamente questo tipo di operazione ha già sollevato alcuni dubbi in merito alla privacy. Facebook, che ha deciso di utilizzare l’intelligenza artificiale per la prevenzione dei suicidi, assicura che l’analisi dello scatto sarà automatica e che quest’ultimo verrà cancellato dai suoi server una volta completata. Nel caso l’iscritto si rifiuti di inviare il selfie con il volto ben visibile, l’account verrà immediatamente bloccato.

Facebook ha dovuto rivedere al rialzo le sue stime sul numero di profili fake o doppi. Il social network ritiene che ci siano oltre 270 milioni di account che non rispettano le sue linee guida e ha ammesso che più di 126 milioni di utenti statunitensi hanno interagito con post di propaganda realizzati in Russia per favorire la vittoria di Donald Trump. Proprio per questo l’azienda di Menlo Park ha deciso di essere maggiormente trasparente riguardo ai contenuti di natura politica e quindi chiarirà quando ci si imbatte in un messaggio elettorale.

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