Lungo circa 14mila chilometri, il cavo sottomarino connetterà l’Asia con il Nord America per abilitare una velocità di 60Tbps entro il 2020
Da social network a media company, fino a costruttrice (o quasi) di infrastrutture di rete. La trasformazione di Facebook in big del settore hi-tech a 360 gradi è completa. La multinazionale statunitense, insieme ad Amazon e SoftBank, realizzerà uno dei più lunghi cavi sottomarini al mondo, dedicati alla diffusione della banda internet. Sarà di circa 14 mila chilometri il conduttore transpacifico che collegherà l’Asia con il Nord America entro il 2020. Si chiama Jupiter e si pone l’obiettivo di portare alle città toccate una velocità di 60Tbps, così da soddisfare le sempre maggiori richieste di accesso alla rete che arrivano non solo da dispositivi tradizionali, come smartphone e computer, ma anche da wearable e IoT. Stando ai dati forniti da SoftBank, presto saranno centinaia di miliardi gli oggetti connessi a livello globale e urge dunque farsi trovare pronti per rispondere alla domanda di connettività non solo dal punto di vista quantitativo ma soprattutto in qualità.
Il progetto
Jupiter avrà due punti di atterraggio terrestre in Giappone, uno nelle Filippine e un altro nei pressi di Los Angeles. Il progetto del trio, nel quale sono però coinvolte altre aziende, darà slancio all’industria digitale in Asia e nella costa degli USA dove si trova il cuore pulsante dell’innovazione a stelle e strisce, la Silicon Valley. Inutile dire che in questo modo si crea un gap ancora maggiore tra una parte del mondo ultraveloce e un’altra, anche in Europa, che attende il 5G come fattore di svolta verso una migliore distribuzione della connettività, dentro e fuori gli uffici. Sulla carta Jupiter abilita una fruizione, senza latenza, di contenuti di realtà virtuale e aumentata così come di video in 4K e 8K, una tecnologia che proprio in Oriente dovrebbe trovare applicazione nel corso dei prossimi tre o quattro anni. Gli interessi di Facebook e Amazon sono ovviamente vastissimi in questo campo. Potendo contare su un accesso a bande di frequenza più ampie, i due giganti avranno l’opportunità di veicolare servizi innovativi in queste aree, prima di esportarli in altri mercati.