Colt, al via il rilascio dei nuovi servizi di connettività on-demand

Già disponibili su Milano e Torino, entro la fine dell’anno arriveranno anche nella capitale

«Colt ha cambiato pelle negli ultimi tre anni» afferma Mimmo Zappi, Country Manager per l’Italia e Sales Director Southern Europe di Colt. Una metamorfosi iniziata dopo la breve parentesi nel cloud, con l’uscita dall’ibrido (IT services, legacy hosting, asset sales, storage, ecc). «Animati da una visione, quella di specializzarsi nel settore delle TLC puntando a dare un servizio di eccellenza e qualità al cliente finale». Una decisione coraggiosa. Dalla quale ripartire per voltare pagina. «A un certo punto la competizione stava diventando con vendor che avevano fatto il percorso inverso» osserva Zappi. «Colt ha 25 data center di proprietà. Siamo esperti della parte infrastrutturale ed è lì che vogliamo stare». L’habitat naturale visto che proprio dalla fornitura di servizi di connettività al cuore finanziario di Londra ha origine la società, oggi detenuta al 100 percento da Fidelity Investments, il fondo controllato dalla omonima famiglia, tuttora proprietaria dell’azienda. «Naturalmente il problema principale era una profittabilità insoddisfacente» riconosce Zappi. «Perciò abbiamo proceduto alla cessione di ramo d’azienda, per ritornare alla telefonia e presidiare in modo affidabile e performante le richieste del mercato. Guidate da trend legati a big data, IoT, affamati di banda larga» argomenta Zappi.

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Nuovi investimenti infrastrutturali

La decisione di abbandonare il cloud ha portato in dote 500 milioni di euro pronti per essere investiti. «Per sposare il concetto di fluidità della rete. Renderla cioè più scalabile, flessibile e performante possibile. Introducendo nel mondo delle TLC i concetti di pay per use e real time provisioning» afferma Zappi. Un processo che porterà al rilascio di nuovi servizi on-demand, già disponibili su Milano e Torino, ed entro la fine dell’anno anche a Roma. Per poi estendersi ancora. «Il cliente può acquistare servizi di connettività, pagando un canone sulla base del consumo effettivo. L’apertura del circuito trasmissivo si attiva direttamente dal proprio device mobile». Con la stessa rapidità e flessibilità con cui si accede a un collegamento con un cloud provider, al quale tipicamente si paga on demand l’infrastruttura di rete. «Siamo i primi a proporre il servizio con questa modalità. Un contratto con un unico livello di servizio. Un’offerta unica nel settore. Con circuiti fino a un gigabit. E dalla fine del prossimo anno sino a 10 gigabit» afferma Andrea Deli, Sales Director Continental Europe Capital Market Colt.

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Mercato italiano

Una proposition dalla quale Colt si attende molto. «Il mercato italiano rappresenta una sfida e una opportunità. Sia per la presenza di grandi aziende e multinazionali. Magari già nostre clienti. Sia di medie realtà – 3500 le aziende italiane con più di 250 dipendenti – alle quali Colt guarda con molto interesse. In Italia sviluppiamo circa il 10% del fatturato globale. Un mercato che è tornato a vivere una situazione di fermento e forte ottimismo» afferma Zappi.

Go to market: tre linee di business

No consumer e no soho. Solo aziende medio-grandi e small alto (da 100 dipendenti a salire). «Una delle tre linee di business assieme al capital market e al mercato wholesale, – quello dei carrier per intenderci, con  Orange, Telecom e AT&T competitor più o meno diretti a seconda della country – del nostro go to market» conferma Deli. Con gli occhi puntati sull’ASIA e al mercato indiano, all’est europeo, mercati in continua espansione. «Terza direttrice gli USA, dove l’intenzione non è quella di competere con i carrier locali ma di collegare altri 15 data center strategici per il mercato internazionale» conclude Zappi.