L’esperto informatico Filippo Cavallarin ha scoperto una falla nel software per l’anonimato Tor ora risolta
Tor è uno dei software di anonimato più utilizzato al mondo. Questo sistema consente di nascondere la propria identità durante la navigazione sul web ed è la porta di accesso al cosiddetto dark web. Solitamente viene utilizzato da dissidenti politici o comunque da coloro che vogliono sfuggire all’occhio vigile della censura e delle agenzie governative così come da persone interessate ai traffici illegali online. Tor utilizza un sistema di crittografia a più strati per rendere impossibile l’identificazione dell’utente e in passato è finito anche nel mirino della NSA, l’agenzia di controspionaggio americana che ha scatenato lo scandalo Datagate. Oggi un italiano ha trovato una falla all’interno del software che di fatto annullava l’anonimato scoprendo il velo che nascondeva centinaia di soggetti in tutto il mondo.
Il bug è stato scoperto da Filippo Cavallarin, 35enne veneziano e fondatore della società di cybersicurezza We Are Segment. L’hacker ha informato del problema il team di Tor prima di divulgare al pubblico la sua esistenza e non ha chiesto nessuna ricompensa. Ora che la falla è stata chiusa ha voluto spiegare come è arrivato a fare questa scoperta. “Stavo facendo altre attività di ricerca in Rete quando ho trovato qualcosa che non mi tornava, c’era un tassello diverso da quello che avrebbe dovuto esserci; in un’ora di controlli sono arrivato a scoprire nel sistema un baco. È stata un’intuizione, alla conclusione ci sono arrivato in un modo più artistico che scientifico”, ha detto l’esperto al Messaggero.