Badi: il Machine Learning che ci rende più umani

Come spesso accade, un’invenzione può nascere da una personale necessità. È stato così per la maggior parte delle scoperte raggiunte dall’umanità

L’uomo aveva freddo e scoprì il fuoco. Aveva bisogno di muoversi più velocemente e trasportare merci e inventò la ruota. In un’epoca più vicina, per accorciare le distanze, inventò il telefono. E così via. Questa volta parliamo della necessità di trovare una stanza in affitto, magari in una grande città come Milano e magari ad un prezzo ragionevole per uno studente e magari, sempre magari, abitata da persone simpatiche pulite e collaborative.

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Era questa la necessità di Carlos Pierre, spagnolo che ai tempi aveva 24 anni e che faceva una fatica immensa a trovare una stanza a Barcellona. Dopo varie ricerche si era quasi arreso. Le spese d’agenzia non se le poteva permettere. Un giorno, per caso, si imbatte nella lettura di un blog in cui viene a conoscenza della storia di una ragazza che non riusciva a trovare un coinquilino per il suo appartamento. La ragazza a un certo punto decide di rompere lo schema dell’occasione mancata e pubblica niente meno che su Tinder le foto dell’appartamento (per chi non lo sapesse Tinder è un sito per incontri che mette in comunicazione i profili degli utenti con lo scopo di farli chattare e poi incontrare nella vita reale). In pochissimo tempo riceve tantissime richieste, tra cui quella del suo futuro coinquilino.

È a questo punto che il giovane Pierre capisce che serviva uno strumento efficace che connettesse le persone ai propri coinquilini secondo età, gusti e interessi. Così decide di creare lui stesso uno strumento del genere ed è in questo modo che è nato Badi. Siamo nel 2015 e Badi si presenta come un’app che, grazie all’intelligenza artificiale, mette in contatto persone che cercano una stanza in affitto o al contrario che vogliono affittare una stanza.

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La connessione tra persone affini per interessi e carattere non è però casuale. Badi ha alle spalle un preciso algoritmo di Machine Learning che processa i dati forniti dall’utente al momento del log in e man mano che si utilizza l’app. Tutti questi dati vengono registrati e confrontati tra loro, dando poi vita ai famosi collegamenti tra persone. Nello specifico, il team di data scientist che lavora per l’app, ha messo a punto uno Smart Recommendation System che unisce le informazioni – non sensibili – contenute nei profili social degli iscritti ad altre acquisite grazie al machine learning. Ogni volta che un iscritto rifiuta o accetta un possibile match, il sistema è in grado di recepire ed elaborare ulteriori preferenze e affinare la ricerca. Il motore di raccomandazione di Badi è talmente accurato che il numero di match tra potenziali coinquilini è 28 volte maggiore rispetto a Tinder. Ciò consente a chi cerca una stanza o un coinquilino di trovare in poco tempo persone davvero affini. Una volta effettuato il match le due persone possono parlare attraverso la chat dell’app, organizzare le visite, effettuare un pagamento sicuro attraverso la piattaforma e concludere la ricerca più rapidamente.

Alberto Betella, CTO di Badi, commenta così quanto spiegato in precedenza: “Forse non è vero che il Machine Learning soffoca le relazioni umane, ma anzi, potrebbe essere vero il contrario. Del resto, quello che sta facendo Badi, attraverso il suo algoritmo, è potenziare il lato umano connettendo le persone”

Nata due anni fa a Barcellona, in soli 12 mesi Badi diventa la prima piattaforma di appartamenti condivisi in Spagna. Attualmente conta 30 persone nel suo team e ha ricevuto investimenti per un totale di 4,3 milioni di euro.

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