L’imprenditore ha lanciato un nuovo monito per un futuro in cui c’è solo una piccola percentuale di successo di rendere robot e macchine davvero amichevoli
Elon Musk non è uno che si fida della tecnologia. O meglio, è nella schiera dei pensatori e imprenditori convinti che la chiave dell’accensione e spegnimento delle macchine debba sempre restare nelle mani dell’uomo. Non è una novità, non per quanto lo riguardi. Già in passato, assieme ad altri suoi colleghi, aveva firmato una lettera inviata alle principali nazioni per invitarle a studiare soluzioni interoperabili che possano permettere di rendere innocue le tecnologie di domani, soprattutto quelle senzienti, in grado cioè di scegliere da sole tra il bene e il male. Di recente Musk è intervenuto in un dibattito incentrato sulle attività della sua Neuralink, la startup che, tra le altre cose, sta realizzando un sistema per connettere il cervello dell’uomo a interfacce digitali.
Cosa ha detto
Per sintetizzare il Musk-pensiero basta riassumere i 4 punti principali toccati nei giorni scorsi. Il primo: presto molte attività quotidiane si svolgeranno in una simulazione digitale. Il secondo: entro il 2025 Tesla sorpasserà Apple in quanto a capitale di mercato. Il terzo: l’uomo renderà Marte abitabile partendo da strutture idonee. L’ultimo: abbiamo solo il 10% di possibilità per rendere l’Intelligenza Artificiale sicura. L’ultima parte è forse quella più interessante perché, per la prima volta, Musk parla di numeri circa l’impatto dell’AI e non solo di predizioni infondate. Su cosa si basi comunque questa flebile speranza di sopravvivenza umana nei confronti delle macchine del futuro non è chiaro ma pare che per il lungimirante imprenditore, la scienza stia correndo un po’ troppo verso la realizzazione di oggetti, anche a uso domestico, che prima o poi ci renderanno schiavi, qualora non l’abbiano già fatto.