Uber lancia una carta di credito con Barclays e Visa

uber

La sperimentazione parte negli USA, dove gli utenti potranno usarla sia per pagare servizi della compagnia che terzi, tra cui l’abbonamento a Netflix

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

La forza di una compagnia sta anche nel sapersi riciclare, quando il suo core business non basta più. Ed è ciò che sta succedendo a Uber, che ha appena lanciato un servizio di carta di credito negli USA. Si tratta di un progetto in collaborazione con Barclays, basato sul circuito Visa, che consente di dotarsi di una classica tessera non solo per pagare le corse del private car sharing ma anche altri tipi di contenuti, prettamente digitali, grazie a una serie di partnership confermate. Tra queste c’è Netflix, sulla cui piattaforma i clienti della nuova carta potranno spendere 50 dollari all’anno gratuitamente, scegliendo tra l’app di streaming e altre tipologie di sottoscrizioni periodiche. Oltre a ciò, ogni conto beneficerà di un bonus di partenza di 100 dollari, a fronte di zero costi e spese di attivazione.

Come funziona

Ma i vantaggi non sono finiti. La carta di credito offre anche un utile cash-back su certi tipi di spesa, come il 4% per alcuni ristoranti, il 3% per biglietti aerei e il 2% su corse via Uber e decine di altre transazioni online. Stando a Curt Hess, CEO di Barclays US, l’iniziativa è volta a coinvolgere soprattutto i giovani, nativi digitali, per invogliarli a usufruire degli interessanti sconti ottenuti proprio grazie alla rete di collaborazioni di Uber e dell’istituto di credito nel campo dei pagamenti liquidi. “Non ha costi ma una serie di vantaggi che la pongono come una delle scelte migliori attualmente in circolazione” – ha detto Hess. La carta, prima in assoluto con il marchio Uber, arriverà negli Stati Uniti dal 2 novembre e rappresenta un nuovo punto di partenza per un’azienda che non ha vissuto un 2017 facile, sia per l’ostruzione di molti paesi nei confronti dei suoi servizi che per le continue riorganizzazioni interne.

Leggi anche:  Meta e Google vogliono stringere accordi sull’IA con gli studi di Hollywood