Talend, novità e successi

Talend Trust Score, ciò che conta è l’affidabilità del dato

Nuovo responsabile in Italia per la società attiva nelle soluzioni per gestire i data lake, che presenta la release più recente di Talend Data Fabric dotata anche di una piattaforma per la governance dei dati

Puntuale, in base al calendario da sempre stabilito da Talend, arriva in autunno la recente release della piattaforma di integrazione dati Talend Data Fabric. «Le novità di questa versione sono tante, ma quella più importante è che Talend è sempre più protagonista del mercato dei big data», esordisce Antongiulio Donà, Vice President Sales Italia di Talend, nel commentare con Data Manager l’andamento della società all’indomani della sua nomina alla guida della filiale nel nostro Paese. Il settore del data management, in cui opera Talend, è sempre più che mai centrale nelle strategie delle aziende, in questo scenario di digital transformation: non stupisce quindi che la società, fondata nel 2005 e quotata al Nasdaq nel 2016, abbia raggiunto proprio quest’anno la soglia dei 100 milioni di dollari di fatturato.

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Rete di partnership

Oggi Talend conta più di 800 persone nel proprio organico, e anche in Italia sta riscuotendo molti successi: «il mercato è cresciuto molto, ma soprattutto noi ci siamo posizionati molto bene nell’ambito dei big data, dove i clienti sono soprattutto le prime 100-150 aziende italiane, che seguiamo anche con i nostri partner di implementazione, tra cui vi sono società di rilievo quali Data Reply o Isiway, oltre a quelli derivanti da accordi internazionali come Accenture o Capgemini, mentre proseguiamo nello sviluppo di una rete di partnership dedicata più specificamente all’universo delle Piccole e Medie Imprese», sottolinea Donà.

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Fattori di successo

Tra i fattori del successo, il nuovo numero uno di Talend Italia cita «la nostra capacità di stare sul mercato grazie a una piattaforma che permette di gestire tutti i tipi di dati, e che soprattutto fa dell’open source una caratteristica fondamentale, con tutti i lati positivi che questo comporta, a cominciare dall’assenza di lock-in verso il vendor». Ma non solo: «Anche il nostro modello di licensing, basato sull’utente sviluppatore, è innovativo, in quanto permette di superare il problema della predicibilità dell’offerta che si verifica spesso in questo ambito, dove è difficile sapere quanto costerà effettivamente la piattaforma», prosegue Donà, sottolineando anche che «la nostra soluzione è realmente multitenant in quanto gira nativamente su tutte le piattaforme cloud, e non impone di installare software specifico per i diversi cloud».

Preparare i dati

Tornando alle nuove caratteristiche della release Fall 17 di Talend Data Fabric, spicca in particolare la «struttura di data preparation e di data stewardship che consente agli utenti di business presenti in azienda, che oggi sono sicuramente più evoluti rispetto al passato, di pulire e integrare i dati necessari alle loro analisi, senza dover ‘scomodare’ l’IT e soprattutto senza modificarli», spiega Donà, facendo notare che oggi «buona parte del tempo viene spesa nel preparare i dati presenti nei data lake: è per questo che Talend mette a disposizione più di 900 connettori che permettono a tutti di attivare, verificare e pulire i dati sui quali lavorare al meglio». Più in dettaglio, la nuova funzione, denominata Talend Data Preparation, è dotata di un’interfaccia molto lineare e di facile utilizzo che permette infatti di essere gestita direttamente dalle funzioni di business, supportata dall’IT. Si tratta di un’applicazione cloud di tipo IPaaS, Integration Platform as a Service, per la data preparation, operativa in pochi secondi senza alcuna attività di installazione, aggiornamento o manutenzione. Nelle parole dell’azienda, la soluzione «accelera il time-to-insight migliorando l’accesso alle informazioni in tre ambiti diversi: tempo necessario per accedere alle informazioni, tempo dedicato alla preparation e scambio con l’IT sulla gestione dei dati».

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