Qualcomm cerca la pace con Apple sui brevetti

N-able e DNSFilter: nuova partnership per supportare gli MSP nel proteggere i clienti dalle minacce informatiche

Il CEO di Qualcomm, Steve Mollenkopf, tende la mano ad Apple e ritiene che presto si raggiungerà un accordo

C’è aria di distensione nella sanguinosa guerra dei brevetti che vede coinvolte Apple e Qualcomm. La prima accusa la seconda di averle imposto dei prezzi fin troppo alti per alcune tecnologie fondamentali integrate nei suoi iPhone. Il produttore di chip, che è anche la prima azienda a testare il 5G via mobile, risponde affermando che la Mela ha mosso tutto questo polverone solo per risparmiare sul costo delle licenze. I toni nelle ultime settimane si sono fatti piuttosto accesi ma ora sembra che la situazione si stia normalizzando. Durante la conferenza D.Live del Wall Street Journal il CEO di Qualcomm, Steve Mollenkopf, ha affermato di vedere una risoluzione nelle controversie con Apple.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Il numero uno del produttore di chip ribadisce che gli iPhone non potrebbero funzionare correttamente senza i suoi brevetti e proprio per questo il costo sarebbe così alto. “La cosa importante da ricordare è come questa sia fondamentalmente una discussione sui prezzi di tecnologie essenziali, che rendono lo smartphone quello smartphone”, ha detto Mollenkopf. L’AD però riconosce che la collaborazione con Apple dura ormai da anni e che dato il vantaggio reciproco molto presto si arriverà la pace. “Penso che la supereremo, abbiamo una forte relazione produttiva con Apple. A volte vi sono delle dispute, ma abbiamo un rapporto molto ampio. […] Lo risolveremo”, ha concluso Mollenkopf.

Tutto è iniziato all’inizio del 2017 quando Apple ha presentato le sue rimostranze alla Federal Trade Commission per poi intentare contro Qualcomm una causa da un miliardo di dollari con l’accusa di aver speculato su alcuni brevetti fondamentali. Successivamente il produttore ha risposto con una contro denuncia per chiedere il ritiro dal mercato degli iPhone prima negli USA e poi in Cina tramite le autorità locali.

Leggi anche:  Schneider Electric, data center AI-ready