L’immenso breach che ha permesso agli hacker di accedere a dati degli americani era stato sottovalutato: sono oltre 145 milioni gli utenti interessati
Di male in peggio. Equifax ha ammesso che nella cerchia dei suoi clienti coinvolti nell’hackeraggio di qualche settimana fa ce ne sono almeno altri 2,5 milioni non considerati in precedenza. La cifra porta a oltre 145,5 milioni il numero di americani interessati al furto dei dati personali, tra cui le generalità anagrafiche, codici sanitari, licenze di guida e molto altro. La società, nei giorni scorsi, aveva rilasciato maggiori informazioni circa i cittadini esteri vittime della vicenda: oltre 8 mila canadesi e più di 400 mila britannici rientrano nell’indagine portata a compimento da Mandiant, agenzia a cui Equifax si è rivolta per ottenere dettagli maggiori sul breach.
Cosa succede
“Mandiant non ha rilevato ulteriori attività di intrusione ai danni dei nostri server – ha spiegato Equifax – ma il loro lavoro ci ha permesso di ottenere un quadro definitivo sul database coinvolto”. In merito alla situazione si era espresso anche l’ex CEO della compagnia, Richard Smith, che a seguito dell’hacking aveva dato le sue dimissioni: “Sono debitore nei confronti di oltre 10 mila dipendenti che hanno dedicato la loro vita per rendere l’azienda migliore. L’incidente che ha coinvolto milioni di consumatori mi interessa in prima persona e dunque sono convinto che, a questo punto, sia giusto lasciare la guida nelle mani di chi potrà guidarla verso il futuro”. Le indagini forensi di Mandiant si sono concentrate sulla quantità di informazioni uniche sottratte ma non è detto che i tecnici non si siano messi all’opera anche per capire da dove arrivasse la minaccia. Stando agli aggiornamenti attuali, non è ancora chiara l’origine della minaccia, anche se l’ipotesi di hacker indipendenti è quella più probabile.