Kaspersky risponde alle accuse di spionaggio: “Non ci sono prove”

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Kaspersky Lab rimanda al mittente le accuse di aver favorito il furto di dati della NSA per conto del governo russo

Ieri sul Wall Street Journal è comparso un articolo in cui si accusavano alcuni hacker russi di aver sfruttato gli antivirus di Kaspersky Lap per rubare dati sensibili alla National Security Agency (NSA), l’agenzia che ha scatenato qualche anno fa il cosiddetto scandalo Datagate. I pirati informatici avrebbero inoltre agito su mandato del governo russo. L’azienda di sicurezza informatica, che ha realizzato un prototipo per proteggere le self driving car a livello di progettazione, ha risposto alle accuse con una nota ufficiale in cui nega categoricamente di aver favorito qualsiasi operazione di hacking.

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“Nessuna prova è stata fornita a Kaspersky Lab che dimostri il coinvolgimento della società nel presunto avvenimento riportato dal Wall Street Journal, ed è molto spiacevole che continui questa copertura media di dichiarazioni non dimostrate che perpetuano le accuse alla società. – afferma l’azienda – Come società privata, Kaspersky Lab non ha nessun legame non adeguato con alcun governo, compresa la Russia, e sembra che l’unica conclusione possibile sia che Kaspersky Lab sia stata inserita in una lotta geopolitica”. Vista la gravità delle accuse anche il fondatore dell’azienda, Eugene Kaspersky, ha voluto difenderla sottolineando come si sia sempre impegnata a combattere hacker e attività di spionaggio illegali. “La società rileva e attenua attivamente le infezioni da malware, indipendentemente dalla fonte, e siamo orgogliosi di farlo da 20 anni. Questa è la ragione per cui otteniamo costantemente i migliori risultati nei test indipendenti sulla rilevazione di malware”, afferma l’esperto di sicurezza.

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