Il riconoscimento facciale può semplificare e assicurare l’accesso non solo a strutture aziendali ma anche ai social network, sempre più vittima degli hacker
Un trend destinato a diventare sempre più popolare. Nonostante Samsung abbia introdotto già da un anno la scansione dell’iride (sul bollente Note7), solo con l’avvento del Face ID su iPhone X la tecnologia potrebbe diventare realmente mainstream. Ne sono convinti tutti e persino un big come Facebook che potrebbe adottare la tecnica a bordo della sua piattaforma. Per farci cosa? Consentire l’autenticazione degli iscritti ovviamente. L’esperimento del riconoscimento facciale sul social network è molto più di un’indiscrezione. Voci vicino all’azienda lo hanno confermato ai media statunitensi, che hanno spiegato come la modalità Face ID verrà provata prima da un numero limitato di persone e poi estesa a tutti. Non è detto poi che sia esclusiva di iPhone X; la stessa Samsung potrebbe spingere verso un’integrazione tramite lettura dell’iride, sebbene il metodo susciti maggiori pregiudizi rispetto alla ricostruzione 3D promessa da Apple.
Cosa succede
“Stiamo testando nuovi mezzi con cui le persone potranno accedere velocemente su Facebook – sembra abbia spifferato l’azienda a TechCrunch – ciò sarà possibile durante la procedura di recupero password e solo su un dispositivo dove è avvenuto in precedenza il login tradizionale”. In altre parole, il riconoscimento del volto si porrà come opzione su un iPhone X (o altro è da vedere) già utilizzato per navigare sul social network nel momento in cui si richiede il reset delle credenziali di accesso. Si tratta ovviamente di un esperimento ed è dunque auspicabile che la tecnologia torni presto utile per un ingresso automatico nel proprio profilo, anche ad ogni apertura. Il Face ID, almeno nelle presentazioni della Mela, si è dimostrato molto veloce nel rilevare i tratti dell’utente registrato. In un futuro non così remoto i dispositivi mobili potranno realmente aumentare il livello delle misure di sicurezza richieste per autenticarsi su servizi e piattaforme, sfruttando sensori e tecniche già oggi disponibili.