Realizzati in materiale sintetico, saranno in grado di sollevare mille volte il loro peso
Se negli ultimi anni la scienza sta creando protesi sempre più simili ai “pezzi” che compongono l’organismo umano, tra organi, tessuti e arti, in ambito di intelligenza artificiale c’è ancora da lavorare molto per raggiungere corpi simili a quello umano. Tuttavia, grazie alla tecnologia della stampa in 3D, si può dire che siamo sulla buona strada verso risultati sempre più soddisfacenti. Una delle ultime sorprendenti invenzioni è un super muscolo quasi umano, stampato in 3D, messo a punto dai ricercatori della Columbia University di New York guidati da Hod Lipson.
“Stiamo facendo grandi passi nell’intelligenza dei robot, ma i loro corpi sono ancora primitivi”, ha detto Lipson. Adesso, ha aggiunto ”abbiamo superato una delle barriere finali per rendere i robot realistici”, in grado di imitare veramente i sistemi biologici naturali. I ricercatori sono arrivati a realizzare un robot con parti del corpo morbide, che a differenza di quelle rigide lo rendono in grado di imitare i movimenti naturali come afferrare, manipolare e interagire con l’uomo con delicatezza, supportandolo nelle attività in casa, nelle industrie o negli ospedali.
Recentemente il progetto Roboy dell’Università tecnica di Monaco, frutto della collaborazione tra EOS e la società svizzera Devanthro, ha portato la robotica umanoide allo stesso livello di capacità del corpo umano, migliorando progressivamente i modelli fino a raggiungere prestazioni analoghe a quelle degli esseri umani in termini di abilità, robustezza e flessibilità. Il progetto di ricerca ha replicato l’apparato muscolo-scheletrico umano per favorire il progresso della robotica.
Il segreto della morbidezza è nel materiale
Nessun altro materiale usato in precedenza era stato in grado di funzionare come un muscolo morbido capace di piegarsi, estendersi e sollevare un peso e i precedenti risultati avevano fallito in quanto avevano richiesto l’uso di apparecchiature troppo ingombranti. Il segreto risiede tutto nel materiale usato per stamparli, per il quale non è necessario un compressore esterno o altre apparecchiature per farlo espandere, contrarre e sollevare un peso.
Si tratta di una matrice di gomma di silicone costellata di microbolle riempite di etanolo, che unisce le proprietà elastiche alla capacità di cambiare volume e alla forza. Stampato in 3D nella forma desiderata, il muscolo viene quindi attivato mediante corrente elettrica. “Il nostro muscolo – ha spiegato il primo autore Aslan Miriyev – può spingere, tirare, piegarsi e sollevare un peso”. Questi muscoli arrivano persino a sollevare 1000 volte il proprio peso. Si tratta del materiale artificiale più vicino a un muscolo naturale mai ottenuto, un risultato eccezionale, a cui seguirà a breve uno studio su come portare l’intelligenza artificiale a controllarne il movimento.