La piattaforma negli anni 2000 era tra le più usate per scaricare musica e film. Il nuovo report di Snowden
Edward Snowden si è rifatto vivo. Da recenti rivelazioni, parte dell’enorme database in suo possesso, pare che intorno al 2000 la National Security Agency fosse particolarmente interessata a spiare i download degli utenti di tutto il mondo tramite Kazaa, il famoso servizio di file-sharing. Cosa ci trovassero di interessante i federali in tutto ciò non è dato saperlo ma è probabile che l’agenzia monitorasse l’eventuale traffico per certi tipi di documenti, considerati di valenza per la sicurezza nazionale. In realtà, come dimostra lo stesso Snowden, più di 15 anni fa la NSA era attenta a tutti i principali software p2p, non solo Kazaa ma anche eDonkey e LimeWire, oltre al nascente BitTorrent.
Cosa cercavano
L’obiettivo dell’agenzia non era solo individuare gli utenti che violavano le leggi sul copyright. Come dimostrano i file diffusi dal sito di Gleen Greenwald The Intercept, lo scopo andava oltre il semplice contenuto. Craccando la crittografia, non forte come oggi, delle piattaforme citate, gli agenti riuscivano a rubare il database dei singoli servizi, così da avere accesso alle informazioni dei navigatori, tra cui email, nomi utilizzati online, localizzazione, paese di provenienza, ricerche effettuate e download completati. “Con un’adozione più estesa – si legge sul documento – questi strumenti di spionaggio permettevano di ottenere dati strutturati da incrociare con altri archivi, per avere un quadro più completo dei target e gruppi di riferimento. Sebbene Kazaa non esista più dal 2012, il network di eDonkey funziona ancora, ben lontano dalla popolarità di qualche anno fa, ma ancora basato sulla stessa crittografia vulnerabile del 2004.