Meraviglia Galaxy Note8 ma vincere non è così scontato

Il nuovo dispositivo per i professionisti eredita design e qualità del Galaxy S8 ma con il plus del pennino. Come si comporterà sul mercato?

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A quasi un anno di distanza Samsung prova a rialzare la testa. Dopo il fallimento dell’operazione Galaxy Note7, con un danno di immagine quasi superiore a quello economico dovuto agli oltre 2 miliardi di modelli ritirati dal mercato, tocca al successore tentare di riportare in auge il marchio coreano. Sia chiaro, già i consumatori hanno dimostrato di apprezzare lo sforzo fatto con il Galaxy S8 ma è il Note8 che, per forza di cose, rappresenta il banco di prova più importante per un certo tipo di utenza. Parliamo di quella professionale, amante del pennino e delle funzionalità avanzate della serie Note, rimasti decisamente delusi dal fattaccio della costruzione difettosa del phablet uscito a settembre del 2016, che ha causato decine di rigonfiamenti e rischi di esplosioni dalla parte della batteria. Per la cronaca, il Galaxy Note7 è pure tornato in vendita nella veste della Fan Edition, a un prezzo ribassato e dedicato ai mercati emergenti.

Note8: nato per eccellere

Dal punto di vista della costruzione estetica c’è ben poco da eccepire: il Note8 prosegue sulla linea lanciata dal Galaxy S8 in quanto a Infinity Display e tasto home integrato sotto il vetro. Dallo smartphone della massa ha ereditato però anche un punto a sfavore, almeno per molti, cioè il posizionamento del sensore di impronte al fianco della fotocamera sul retro, decisamente poco raggiungibile anche a causa delle dimensioni dello schermo, superiori a quelle dell’S8+. L’hardware è di primissimo livello: processore Snapdragon 835 o Exynos 8895 nei mercati europei, 6GB di RAM, 64GB di archiviazione e, per la prima volta, una doppia fotocamera da 12 megapixel, giusto per accontentare anche gli amanti dello scatto di qualità.

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Risalita difficile

C’è la solita S Pen, questa volta ancora più simile a una biro, leggera e precisa, capace di non far rimpiangere per nulla lo strumento analogico in qualsiasi occasione. Come si comporterà sul mercato? Difficile dirlo visto che la commercializzazione comincerà solo tra qualche giorno ma non possiamo certo aspettarci i numeri dello scorso anno. Il motivo? Non uno ma almeno tre: al di là di ogni buon proposito, Samsung ha perso sicuramente qualche cliente, passato alla concorrenza o fermo ancora a un modello precedente della serie Note.

Il secondo punto è che tra qualche giorno Apple presenterà l’iPhone 8, che dovrebbe somigliare parecchio all’ultimo nato della coreana magari con qualche chicca in più, come la fotocamera 3D per la ricostruzione degli ambienti. E a ottobre uscirà pure il Mate 10 di Huawei, altro peso massimo nel settore phablet. Poi il prezzo: mai nella sua storia Samsung aveva messo in vendita un device alla bellezza di 999 euro; è vero, la Mela è vicina a cifre simili ma l’emulazione non sempre paga, soprattutto quando si parla di portafoglio.

E se presto l’etichetta del Note scenderà, restiamo comunque su livelli assurdi per oggetti che tra un anno saranno già superati. Insomma i presupposti per un rilancio ci sono tutti ma questa volta il traguardo sembra più lontano del solito.