Non se ne parla più ma il social network continua a rimuovere contenuti estremisti e filo-propagandistici della jihad
Il 95% dei nuovi profili vicini all’Isis è stato rimosso da Twitter. Si tratta di un dato che dimostra quanto il lavoro di scouting e monitoraggio del social network sia utile e funzionale alla lotta al terrorismo di propaganda via social. Nel suo ultimo rapporto di trasparenza, il microblog diffonde le cifre delle richieste ricevute dai governi nei primi sei mesi dell’anno in corso: 338 contro le 716 del report precedente. Un calo vistoso frutto della maggiore attenzione degli organi preposti a individuare le potenziali minacce piuttosto che a ottenere le informazioni di migliaia di iscritti senza apparente motivo. Sono in totale 299.649 gli account (nuovi e vecchi) bannati dalla piattaforma da gennaio a giugno 2017, tra cui molti non attivi in termini di tweet ma probabilmente creati per lo scambio di messaggi privati tra membri.
Cosa succede
Twitter, nell’ultimo rapporto di trasparenza ha reso più chiare alcune segnalazioni ricevute dai governi, creando sottocategorie che aiutano a capire perché alcuni account vengono considerati idonei all’eliminazione. Al fianco di promozione del terrorismo ecco dunque contenuto abusivo, e violazione del copyright, due delle casistiche che, da sole, coprono oltre il 90& delle richieste di rimozione totale. In generale, le metriche di analisi dei profili sono divenute più specifiche e mirate. Se un tempo Twitter riceveva migliaia di domande di ban generali e poco contestualizzate, oggi i vari strumenti anche a disposizione degli utenti, consentono di capire meglio quando si violano le norme della piattaforma, per procedere con maggiore sicurezza nei confronti dei trasgressori.