A differenza di Android l’omogeneità degli aggiornamenti paga sempre per la Mela che è già oltre le stime di adozione di Nougat
iOS 11, il più recente sistema operativo per iPhone e iPad è sul 25% degli iDevice attualmente in circolazione. Questo vuol dire che una persona su quattro ha aggiornato il suo prodotto portandolo all’ultima release disponibile. Da anni questo è un vantaggio nella strategia applicativa della Mela: un solo OS per tutti, con un rato di obsolescenza esistente ma molto lento. E così a una settimana dal rilascio, iOS 11 è avanti persino a Nougat, in giro da un anno ma in grado di potenziare solo il 16% degli Android attivati in tutto il mondo. Il gap è evidente: per una Cupertino che si muove tutta d’un pezzo, c’è una Google che fornisce il proprio software a decine di costruttori, con la conseguenza di non poter controllare e uniformare il panorama esistente.
Differenza di forma
Basti pensare che in vetta ai sistemi operativi più usati da chi possiede uno smartphone con il robottino verde c’è Marshmallow, lanciato due anni fa e presente sul 32% dei dispositivi, segue Lollipop e poi lo stesso Nougat. Dall’altra parte invece iOS 10 è presente sul 68% di iPhone e iPad, un calo vistoso rispetto al 92% precedente alla distribuzione dell’update. Nonostante ciò, gli utenti hanno già avvertito alcune problematiche nell’utilizzo di iOS 11: ad esempio nella poca comodità del dover comunque disattivare Wi-Fi e Bluetooth dal menu interno delle impostazioni nonostante si clicchi sul toggle nel Centro di Controllo oppure nella difficoltà di inviare, in alcuni casi, email dal client ufficiale con un indirizzo Outlook. Imperfezioni che la Mela dovrebbe risolvere a breve, con il rilascio di iOS 11.0.1.