Il famoso software di pulizia per PC è stato bucato dagli hacker che hanno diffuso malware a migliaia di utenti. Il commento di Cisco Talos
Il rovescio della medaglia. Quale incubo maggiore può cogliere un programma realizzato per pulire il PC da file e contenuti obsoleti? Quello di trasformarsi in un contenitore di malware, da spargere in giro per la rete. Questo è successo a CCleaner, famoso software di Avast usato da migliaia di persone per ottimizzare il proprio sistema. Negli ultimi giorni i ricercatori di Cisco Talos hanno avviato i loro soliti controlli sugli exploit più recenti, accorgendosi di un comportamento malevolo originato proprio da CCleaner. A quel punto è scattato l’allarme: a seguito dell’installazione su sistemi operativi a 32-bit, la versione 5.33 permette l’esecuzione di un file maligno, conosciuto come Floxif e in grado di raccogliere informazioni sul computer infetto tra cui, il nome, l’indirizzo MAC delle interfacce di rete principali e anche scaricare nuovi virus da installare e avviare in automatico.
Cosa fare
Il problema è che gli sviluppatori originali di CCleaner, i ragazzi di Piriform, non si sono accorti del fattaccio, continuando a rendere disponibile tale versione del software. Come sono riusciti gli hacker a infiltrarsi nei binari del programma? Stando alle prime ricerche, probabilmente grazie a un terzo soggetto che avrebbe, di proposito, inserito il malware tra il codice dell’utility, senza dover compromettere alcun server. L’unica cosa da fare ora è scaricare le nuove versioni delle due piattaforme in cui è stato riconosciuto Floxif: CCleaner 5.33.6162 e CCleaner Cloud 1.07.3191, sostituite dai pacchetti più recenti di Avast. Come specificato da Cisco Talos: “Gli attacchi alla supply chain sono un modo molto efficace per distribuire software dannosi proprio perché gli utenti hanno massima fiducia nella sicurezza di queste applicazioni ben note e ampiamente utilizzate”.