Samsung ha acquisito Innoetics, startup greca specializzata nella sintesi vocale, per implementare lo sviluppo di Bixby
Samsung ha fatto debuttare ufficialmente l’assistente vocale Bixby su Galaxy S8 ma la sua intelligenza artificiale non è ancora riuscita a superare i confini della Corea del Sud. L’azienda coreana ha infatti riscontrato diverse difficoltà a gestire le altre lingue e il problema non sembra in via di risoluzione. Il colosso dell’elettronica ha quindi deciso di mettere mano al portafogli per mettere le mani su Innoetics, startup greca impegnata nello sviluppo di soluzioni per la sintesi vocale e legata al Centro di Innovazione e Ricerca di Atene.
Innoetics in questi anni ha sviluppato varie soluzioni nell’ambito text-to-speech e voice-to-speech e grazie al suo know how consentirà a Samsung di rendere ancora più efficiente il suo assistente vocale. L’azienda coreana non ha rivelato i dettagli finanziari dell’acquisizione ma ha assicurato che la startup rimarrà indipendente e potrà quindi continuare a lavorare in autonomia. “Samsung è sempre in cerca di modi per approfondire le relazioni con aziende come Innoetics le cui tecnologie rappresentano un’opportunità per rafforzare le nostre competenze”, recita il comunicato stampa diffuso dalla multinazionale asiatica.
Uno dei punti di forza di Innoetics sta proprio nel supporto multilingua delle sue soluzioni di sintesi vocale. Già oggi i suoi software sono in grado di comprendere e tradurre ben 19 diversi idiomi tra cui inglese, greco, tedesco e diversi dialetti dell’India. “Il team ha una tecnologia straordinaria, fondamentale per il text-to-speech. Le loro voci sintetizzate sono così accurate che non potreste quasi stabilire la differenza con una voce reale”, ha sottolineato Mallios Kostas, consulente di Innoetics. La sua tecnologia nel prossimo futuro diventerà quindi parte integrante di Bixby e sarà probabilmente sfruttata anche sull’atteso dispositivo domestico che andrà a competere con Amazon Echo, Google Home e HomePod di Apple.