Macchine utensili over IP

Il gruppo industriale leader nei sistemi frenanti ha avviato un piano di digitalizzazione delle sue fabbriche che trasforma i prodotti in “data asset”

Nell’affrontare la problematica della digitalizzazione della fabbrica, dichiara l’ICT director di Gruppo Brembo, Paolo Crovetti, sono state individuate quattro macro categorie progettuali: la Digital Infrastructure, l’Automation, i Digital Assets e i Media. «La tumultuosa convergenza tra il mondo OT (Operational Technology) e quello IT ci ha dato l’opportunità di ripensare tutte le componenti dell’infrastruttura informatica in funzione dei nuovi prodotti e servizi. Per questo motivo, abbiamo sviluppato progetti di digitalizzazione delle macchine utensili installate in Brembo, rendendole in grado di supportare le esigenze degli attuali e dei futuri centri di lavoro della fabbrica: una produzione totalmente over IP».

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Viste digitali sui prodotti

Le macchine utensili, attuali e future, del parco installato Brembo sono di fatto considerate e gestite come appliance IT, governate in rispetto delle best practice e dotate di tutta la suite di software necessaria a proteggerle da qualsiasi minaccia di attacco interno ed esterno. «Una evoluzione – precisa Crovetti – facilitata da un approccio collaborativo tra clienti e fornitori di macchine utensili, che supera la sterile contrapposizione sulla proprietà del dato e si concentra piuttosto sul valore aggiunto che la condivisione può dare». Quali sono state le aree di maggior investimento? Oltre all’acquisizione di macchine e robot di nuova generazione, secondo Crovetti, il focus dell’ICT di Brembo insiste sul progetto di adattamento (“retrofitting”) dell’attuale parco installato. Con l’obiettivo non solo di raccogliere i dati dalle macchine, ma di trasformare le informazioni base in informazioni certe, contestualizzate. «Questa trasformazione del dato di prodotto, di processo e di supply chain, in “data asset”, è uno dei nostri sforzi principali e ci consente di realizzare veri e propri “media” informativi da cui gli utenti – dal conduttore della linea al C-level – possono ottenere risposte online sui fenomeni che avvengono in fabbrica e comprendere da un diverso punto di vista i processi operativi». Tutto, incluso lo sviluppo delle competenze che il capitale umano in Brembo deve necessariamente acquisire, è mirato a una trasformazione digitale che va oltre la creazione e il mantenimento di questi “data asset” e si completa ed evolve, mutando informazioni e documenti a supporto dei processi in fabbrica da una modalità di archiviazione e distribuzione elettronica ma ancora sostanzialmente analogica, a una struttura completamente digital e visual. «Siamo convinti, e abbiamo già evidenza di questo, che l’apprendimento per immagini, 3D e video, sia il mezzo per abbattere le barriere culturali e di linguaggio in un mondo globale».

Cabina di regìa

Per coordinare le azioni a livello strategico, Brembo ha definito una “cabina di regìa” di C-level, con l’obiettivo di guidare, orientare le diverse organizzazioni nel viaggio di trasformazione digitale garantendo nel contempo la convergenza verso standard comuni a tutta l’azienda. La regìa del management è supportata da una tradizionale struttura di Project Management Office, alla quale fanno riferimento i project manager delle differenti unità organizzative – precisa ancora Crovetti – aggiungendo qualche dettaglio su come il suo gruppo sta affrontando il problema delle competenze esterne reclutate in affiancamento a risorse e skill di provenienza endogena. «Ci siamo avvalsi di competenze esterne per effettuare un benchmark con l’obiettivo di analizzare esperienze di trasformazione digitale all’avanguardia in Europa e negli USA, rivolgendoci ai partner anche per le competenze tecniche specialistiche di execution nelle aree “data asset”, “3D asset” e per le soluzioni tecnologiche presenti sul mercato nella categoria: data analytics, augmented reality e visual management». Ancora prematuro, afferma in conclusione il responsabile ICT di Brembo, valutare l’impatto produttività e time-to-market dei prodotti. Ma gli effetti dell’approccio 3D e data asset e il ritorno sugli investimenti sono già evidenti in termini di efficienza e qualità.

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