Gradient Ventures è un fondo creato da Google per finanziare e offrire supporto alle startup che operano nel settore dell’intelligenza artificiale e machine learning
Google è tra le aziende più all’avanguardia nel campo dell’intelligenza artificiale come dimostrano gli esperimenti che ha reso disponibili liberamente online. Per massimizzare i suoi sforzi in questo settore, Big G ha creato un apposito fondo di venture capital chiamato Gradient Ventures. L’obiettivo di questa nuova realtà è quella di aiutare le startup che stanno muovendo i primi passi nella realizzazione delle reti neurali in campi come la sanità o per migliorare l’efficienza dei data center. In questo caso non si tratta di mera ricerca ma di un piano finalizzato allo sviluppo di prodotti concreti e scalabili. Google evidentemente non desidera fare lo stesso errore commesso con Boston Dynamics, azienda specializzata in robotica che nonostante le sue caratteristiche innovative non ha mai portato un ritorno economico significativo.
Al momento non è stata ufficializzata l’entità del capitale messo a disposizione da Gradient Ventures per le startup ma Google ha voluto chiarire che il suo sostegno non sarà solamente finanziario. Le varie aziende che si affideranno al fondo potranno contare sulla consulenza degli esperti di Mountain View e potranno usufruire dei suoi servizi e tecnologie. Nel team di Gradient Ventures figura infatti anche Ray Kurzweil, il celebre ingegnere e futurologo che prevede l’arrivo entro il 2045 della singolarità tecnologica, ovvero il momento in cui il progresso non sarà più prevedibile dall’uomo. “Già intravediamo alcune incredibili applicazioni – ha spiegato Anna Patterson, Founder & Managing Partner di Gradient Ventures, in un post sul blog ufficiale di Google – ma sappiamo che ce ne sono molte altre non ancora immaginate. E per sbocciare, queste idee hanno bisogno di supporto”.
Già oggi sono 4 le startup che partecipano al progetto. Algorithmia lavora per realizzare un negozio digitale di algoritmi, modelli e funzioni. Cogniac si occupa invece di creare software per comporre reti neurali convoluzionali nell’ambito del deep learning mentre Cape virtualizza l’hardware dei droni per permettere di controllarli da remoto. L’ultima startup si chiama Aurima e sta sviluppando una innovativa piattaforma multisensoriale basata su modelli di deep AI. “Attraverso l’intelligenza artificiale la fantascienza di ieri sta diventando la realtà di oggi. – ha continuato la Patterson – Tutto è da ripensare quando entriamo in questa nuova era della tecnologia e siamo entusiasti di lavorare con gli imprenditori per iniziare a costruirla”.