Le agenzie governative USA mettono al bando i prodotti di Kaspersky perché potrebbero essere utilizzati da Mosca per spiarle
Kaspersky Lab, azienda russa leader nel settore della sicurezza, è diventata sua malgrado protagonista di un intrigo internazionale. Attualmente i rapporti tra Mosca e Washington sono piuttosto tesi a causa di alcune fughe di notizie riservate verso la Russia nei primi mesi della presidenza di Donald Trump. Nella vicenda sarebbero coinvolti l’ex direttore dell’Fbi, James Comney, e recentemente anche il figlio maggiore di Trump e suo omonimo. In questa intricata vicenda di spionaggio alla fine a farne le spese è stata Kaspersky, a cui non è bastato affermare la disponibilità a fornire il suo codice sorgente alle autorità statunitensi.
La General Services Administration (GSA), agenzia USA che si occupa della gestione degli altri enti federali, ha annunciato che l’azienda fondata da Eugene Kaspersky non comparirà più nella lista dei fornitori autorizzati. Il timore è che i prodotti per la sicurezza da essa offerti possano essere utilizzati per monitorare le attività delle diverse agenzie a fine di spionaggio. L’accusa è stata poi rilanciata da Bloomberg, che ha affermato che Kaspersky collabora da tempo con i servizi segreti russi (FSB).
PhD for ‘banya journalism’ goes to Bloomberg. Numerous allegations, misinterpretations & fakes. This story is BS brewed on political agenda
— Eugene Kaspersky (@e_kaspersky) 11 luglio 2017
Il fondatore dell’azienda ha così commentato l’indiscrezione su Twitter: “A Bloomberg sarebbe da assegnare un PhD per ‘giornalismo da sauna’. Numerose accuse, falsità e interpretazioni sbagliate”. “A quanto pare – afferma l’azienda in una nota – Kaspersky Lab è stata trascinata in una lotta geopolitica dove ogni parte sta provando a usare la società come una pedina”.