Dimension Data, cambiare con la digital transformation

L’evoluzione della società, sempre più votata al ruolo di consulente strategico per accompagnare le aziende nella trasformazione digitale

“Finalmente il mercato si muove ed è sicuramente un bel segnale”, esordisce Paolo Panzanini, Country Manager per l’Italia di Dimension Data, il fornitore globale di soluzioni e servizi ICT che fa parte di NTT Group, incontrando la stampa nella sede della società alle porte di Milano per fare il punto sulle strategie e la vision della società alla luce della digital transformation. “Si rivedono budget, anche di rilievo, che vengono spesi prioritariamente, e soprattutto non più soltanto in modalità ‘scelgo solo chi costa meno’, e anche questo è un altro bel segnale. Ma non solo: il CIO si sta riappropriando del proprio ruolo di leader dell’innovazione, riavvicinandosi verso la direzione generale”, prosegue Panzanini, sottolineando che “anche in Italia le aziende hanno cominciato a capire cosa significa portare il proprio business sulle piattaforme tecnologiche oppure realizzare nuovi business direttamente in digitale”. Uno scenario coerente con le risultanze di una ricerca condotta da Dimension Data su 800 aziende in 15 Paesi tra cui l’Italia, da cui è stato rilevato tra l’altro che la trasformazione digitale non riguarda più solo l’adizione delle tecnologie esistenti: per esempio, il 62 per cento dei rispondenti si aspetta di accedere a soluzioni tecnologiche quali “virtual advisor” entro i prossimi due anni, mentre il 58 per cento si attende di cominciare a investire attivamente in tecnologie per implementare queste soluzioni entro i prossimi due anni.

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Puntare sulle capacità consulenziali

Ecco quindi che “oggi le priorità sono capire bene la mobility, come innovare la produzione e comprendere come possono aiutare gli analytics”, sottolinea ancora Panzanini, facendo notare che “multisourcing e hybrid IT sono tra i temi chiave, insieme all’automazione e l’orchestrazione, perché la situazione classica vede il vecchio data center, magari non tutto ma solo una sua parte, che non si può dismettere e che deve operare insieme ai nuovi campus, spesso in cloud. Non a caso, stiamo investendo molto in capacità consulenziali per essere in grado di gestire al meglio tutti questi nuovi aspetti e per consolidare ulteriormente il nostro ruolo di consulente strategico che accompagna le aziende in tutte le fasi necessarie per raggiungere le proprie ambizioni di business grazie all’IT”. Si tratta di un cambiamento che si riflette anche sulla composizione del fatturato di Dimension Data: “Se fino a poco tempo fa i nostri ricavi derivavano per il 65 per cento dalle tecnologie e per il restante 35 per cento dai servizi, oggi questi ultimi hanno superato le tecnologie”, fa notare Panzanini, sottolineando che “il sorpasso non è avvenuto perché abbiamo disinvestito sulle tecnologie, che rimangono ancora alla base di tutto, ma perché la parte dei servizi è crescita moltissimo”.

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Il machine learning in corsa

Un esempio concreto dell’operato di Dimension Data e di come nuovi approcci tecnologici e strategici possono tradursi in un tangibile miglioramento dell’esperienza degli utenti, è costituito dalla piattaforma di data analytics realizzata in collaborazione con l’organizzazione del Tour de France, con lo scopo di offrire agli appassionati di ciclismo un livello di visione della corsa ancora più approfondito durante lo svolgimento della gara. La soluzione, che si appoggia su un’infrastruttura di data center virtualizzata, completamente basata su cloud, integra quest’anno il machine learning e complessi algoritmi che combinano i dati di gara live e storici, per dar modo ai tifosi di disporre di accurati profili sui ciclisti.

Tre miliardi di data point

Non solo: nell’ambito del nuovo progetto di quest’anno, la società che organizza il Tour de France e Dimension Data stanno esplorando il ruolo delle tecnologie di analytics predittive per analizzare i possibili scenari di gara, come per esempio i distacchi dal gruppo da parte dei ciclisti in alcune tappe della corsa. Il fulcro della soluzione di tracciatura live e di data analytics è costituito dai transponder GPS installati su ogni bicicletta: i dati raccolti dai trasponder vengono combinati con dati esterni, relativi alla pendenza del percorso e alle principali condizioni atmosferiche, per generare ulteriori informazioni quali la velocità live e la posizione di ogni singolo corridore, la distanza tra i ciclisti e la composizione dei gruppi durante la gara. Se lo scorso anno i data point analizzati sono stati 128 milioni in totale, quest’anno, la soluzione consentirà di creare e analizzare più di 3 miliardi di data point per tutte le 21 tappe del Tour, che si concluderà il prossimo 23 luglio con la tradizionale tappa sugli Champs-Élysées.

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