L’assistente di Samsung non ha le informazioni necessarie allo sbarco sugli S8. Arrivo rimandato a fine anno
Bixby, l’assistente virtuale che Samsung ha presentato insieme ai Galaxy S8, rischia di diventare un po’ il Godot della telefonia mobile. Da promessa rivoluzionaria per la creazione di un nuovo rapporto tra utente e smartphone, il software sta subendo continui rimandi per i motivi più disparati. L’ultimo pare essere il più verosimile, visto che secondo il Korea Herald, il progetto non è cresciuto abbastanza per essere davvero utile alle persone. Basandosi su un sistema di machine learning, Bixby necessità di un dataset alquanto corposo da cui prelevare la propria conoscenza. Le risposte giunte sinora al team della coreana non sembrano esser state soddisfacenti e per questo si sta lavorando ancora per implementare le capacità cognitive del modello.
Quando arriverà
Stando al sito asiatico, c’è bisogno di una sorta di conoscenza ulteriore prima di buttare Bixby nella mischia, con il rischio che questo venga affossato dai rivali Cortana e Siri, decisamente meno intelligenti sulla carta ma comunque già all’opera da diversi anni. Il lancio globale, probabile entro la fine dell’anno, avverrà con la lingua inglese mentre le altre (italiano compreso) verranno introdotte solo nel 2018. Il fatto è che Samsung non vuole relegare l’assistente al solo ambito telefonia. L’idea è di portare il deep learning dentro tanti oggetti hi-tech del catalogo, compresi Smart TV ed elettrodomestici. Anzi, la strada sembra quella della produzione di uno speaker, simile ad Amazon Echo, che faccia da centro gestionale casalingo di tutti i dispositivi connessi. Per questo la necessità è di avere un supporto vocale già maturo e pronto al grande salto. Quello che Bixby, almeno per il momento, non può compiere.