Zucchetti – Alla scoperta del digital business

Quarant’anni di presenza sul mercato, quaranta di cultura di impresa, crescita economica e diversificazione tecnologica. Con l’ultima evoluzione della sua piattaforma gestionale Infinity e i servizi certificati del nuovo Digital Hub, Zucchetti diventa portatrice di innovazione di processo

Un’azienda che sviluppa software, hardware e servizi, con una presenza “a tutto campo” nel mondo dell’Information Technology, un gruppo che privilegia l’innovazione non meno della discrezione e della concretezza: per quanto consueti siano gli incontri con il management di Zucchetti per i periodici aggiornamenti sull’offerta di soluzioni e servizi, il racconto di questa realtà lodigiana coincide con quello di un’azienda ad alta tecnologia che non smette di sorprendere per la sua capacità di cambiare e veicolare il cambiamento. Zucchetti da quasi quarant’anni affianca il complesso universo delle imprese italiane, aiutandole a semplificare gli oneri amministrativi e fornendo alle aziende importanti vantaggi competitivi. Inoltre, Zucchetti garantisce da sempre potenti strumenti di gestione alla galassia dei commercialisti e consulenti del lavoro, dando così una grossa mano allo sviluppo di una cultura imprenditoriale al passo con i tempi. Questa volta, la continua evoluzione di Zucchetti acquista anche una simbologia visuale, architettonica. Mentre sono in corso le interviste per questa cover story, si attendono infatti gli ultimi ritocchi, prima dell’inaugurazione, prevista entro fine giugno, del nuovo immobile uffici alla periferia di Lodi, già ribattezzato Torre Zucchetti, che ha già ricevuto il premio “Best Sustainable Italian Re-adaption Design 2016” e che ha subito un intervento di ristrutturazione curato da Marco Visconti, firma dell’architettura “green”, avvalendosi di accorgimenti, incluso un avveniristico rivestimento esterno lamellare, che puntano a ridurre al minimo i consumi energetici, sfruttando l’insolazione e il microclima locale per assicurare illuminazione e condizionamento di aria e temperatura.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Crescita controtendenza

Come di consueto, Antonio Grioli, docente di Strategia e Politica Aziendale presso l’Università Cattolica, che da ormai dieci anni presiede il comitato direttivo della società, mette in fila una serie di cifre che parlano di una Zucchetti in crescita costante, in termini di mercato, clientela e spettro di soluzioni. «Siamo diventati un gruppo da 410 milioni di euro con una crescita percentuale solida e continua, in un settore che ha performance inferiori – esordisce Grioli. Da questo punto di vista, una delle novità più significative rispetto al passato consiste nell’aumento della presenza di Zucchetti fuori dai confini nazionali. «All’estero, precisa ancora Grioli, superiamo i 65 milioni di ricavi annui in una cinquantina di paesi. Se un tempo, oltre i confini nazionali, il nostro prodotto di punta era il robot tagliaerba Ambrogio, oggi nel mondo, Zucchetti è riconosciuto come software vendor globale, nei due domini dell’Erp e della gestione delle risorse umane. Non solo. Abbiamo rafforzato la nostra posizione con grandi progetti di robotica industriale e nel retail oltre ad Ambrogio abbiamo aggiunto Nemo, per la manutenzione automatica delle piscine». I clienti, il patrimonio più prezioso di Zucchetti insieme alla competenza e motivazione dei suoi dipendenti, superano ormai quota 135mila; nel solo 2016 il parco si è arricchito con oltre 4.000 nuovi clienti. I partner che assicurano il successo del modello commerciale rigorosamente indiretto sono più di 1.100, duecento dei quali operativi all’estero. Questo “ecosistema” – secondo Grioli – vale quattro volte il fatturato di gruppo ed è la dimostrazione più convincente della cultura partecipativa di un’azienda che vede l’insieme dei partner, dei consulenti, dei system integrator, come una sorta di “Zucchetti aumentata”: una grande opportunità per generare ulteriore valore attraverso le tecnologie proposte, con la massima prossimità al cliente. «I nostri numeri, inoltre, – sottolinea Grioli – non sono semplici anagrafiche, ma si riferiscono sempre ai clienti attivi, quelli che mantengono con Zucchetti una costante relazione d’affari». Il Gruppo cresce anche in termini di persone, con 3.350 addetti a tempo indeterminato. «Perché questo è il credo di Zucchetti per i giovani».

Giorgio Mini – vicepresidente Zucchetti spa

La prima italiana del software

L’analisi proposta da Grioli dimostra che la società Zucchetti del 2017 per dimensioni e ambizioni si muove in un contesto molto più ampio di quello che ci si poteva immaginare nel 1977, quando lo studio del giovane commercialista Domenico Zucchetti sviluppava su piattaforma Ibm un tool di contabilità fiscale, che sarebbe stato la base della sua futura visione di prodotto. I due vicepresidenti, Giorgio Mini, responsabile della linea Erp, e Domenico Uggeri, che si occupa invece delle soluzioni per il comparto Human Resources Management, affermano che la visione strategica è fortemente orientata alla trasformazione, non più soltanto alla semplificazione e all’automazione delle procedure. Discutendo delle novità che riguardano la nuova generazione della piattaforma applicativa Infinity, Mini osserva che «la digitalizzazione è il vero completamento delle strategie di copertura delle esigenze dei nostri clienti aziende e professionisti». Mentre Grioli sottolinea ancora una volta l’importanza che Zucchetti ha assunto nel corso degli anni, proprio nell’ingegnerizzazione del software: una maturazione che le consente di compiere un ulteriore salto qualitativo in direzione del processo di business e dell’offerta di servizi. «Su oltre 410 milioni di fatturato – afferma il presidente del board – 291 rappresentano i ricavi da vendite di software. Siamo la prima software company italiana e tra le prime in Europa in termini di licenze vendute. Si tratta di un primato che abbiamo sempre riconfermato da undici anni a questa parte. I nostri volumi di software applicativo sono di gran lunga superiori a quelli di tutte le società multinazionali presenti in Italia». Assi portanti della recente espansione verso la clientela estera sono da un lato la partnership con la società francese Talentia Software, per le soluzioni di human capital management per aziende medio grandi, dall’altro l’acquisizione della società spagnola Solmicro, specializzata nello sviluppo di soluzioni gestionali ERP e servizi in cloud quali CRM, soluzioni di e-business e digital marketing con rivenditori in Spagna e Sudamerica. «Il nostro obiettivo – precisa il presidente, Alessandro Zucchetti, che insieme alla sorella Cristina rappresenta la seconda generazione della famiglia fondatrice – è quello di rafforzare la nostra presenza internazionale e continuare a portare l’eccellenza dei prodotti Zucchetti nel mondo. Un contributo significativo in tal senso è dato da TCPOS, società del gruppo dedicata al mondo della ristorazione e dell’hospitality con varie sedi in Europa, che nel corso dell’anno 2016 ha aperto sedi in Cina, Argentina e Stati Uniti.

Uno scrigno colmo di innovazione

Il gruppo celebra con soddisfazione il consolidamento di una linea di servizi inaugurata fin dalle prime fasi del processo di virtualizzazione delle infrastrutture IT. «In questo ambito – ricorda Grioli – abbiamo le nostre soluzioni SaaS, servizi di hosting avanzato per l’erogazione di ambiziosi progetti di outsourcing, tutti basati sulle nostre risorse, sulla nostra progettualità e sui nostri asset, incluso un data center proprietario allo stato dell’arte». Ormai, la divisione servizi dell’azienda lodigiana “cuba” qualcosa come 60 milioni di euro di ricavi, per un business che, solo cinque anni fa, per noi era marginale. Zucchetti ha intuito prima di altri player nazionali l’importanza di non limitarsi all’iniziale modello basato esclusivamente sulle licenze e sul “pacchettizzato”, riuscendo a estendere tale proposizione con una offerta di servizi senza tuttavia cannibalizzare le tradizionali linee di offerta “license-based” e centrando un duplice obiettivo: cogliere nuove opportunità di business e avvicinarsi a clienti di grandi dimensioni, subito interessati alla flessibilità dell’as a Service. Negli ultimi due anni, sono arrivati contratti con Amazon, Auchan, Banco BPM, Fininvest, Poltrona Frau. «Clienti di estremo rilievo, che dieci anni fa – osserva soddisfatto Grioli – non ci avrebbero probabilmente preso in considerazione come provider tecnologico».

Leggi anche:  Aruba PEC, primo gestore qualificato nella Trusted List di eIDAS: PEC interoperabile in Europa

L’unicità di Zucchetti si misura non solo attraverso le continue conferme sul piano della capacità di generare posti di lavoro, di coltivare nuovi talenti attraverso una politica di formazione istituzionalizzata nella ormai celebre Accademia Zucchetti, e dell’attenzione ai risvolti sociali e ambientali della sua azione sul mercato, ma soprattutto per la capacità di innovare e diversificarsi, dando vita a una offerta integrata e sinergica, sempre coerente con i propri obiettivi di customer satisfaction. Il presidente del direttivo Zucchetti schematizza la “biodiversità” del Gruppo, elencando alcuni dei nuovi segmenti ingaggiati attraverso una ragionata politica di partnership e acquisizioni. Internet of Things: geolocalizzazione, sistemi satellitari, telemedicina, infomobilità e smart city, attraverso le controllate Getronic di Varese e Mac&Nil di Gravina in Puglia. Risparmio energetico: progettazione e sviluppo di soluzioni informatiche ad alto valore aggiunto per la gestione di tutti i processi energetici e manutentivi tramite la newco Zucchetti Facility di Rapallo. Robotica: più di 30mila robot rasaerba venduti all’anno (oltre l’80% all’estero), nonché sofisticati robot per piscine, sistemi di raccolta delle olive e dell’uva, sistemi automatici di movimentazione e distribuzione e processo delle merci (Zucchetti Centro Sistemi di Terranova Bracciolini in Arezzo). Ristorazione, ospitalità, retail: gestione ristoranti e punti vendita, gestionali per hotel e catene alberghiere (acquisizioni di TCPOS, H.Pierre di Perugia, Smart Touch di Saronno, Nice Informatica di Riccione, GP Dati di Mestre e POS Sistemi di Civitanova Marche). Stampa 3D: nel 2016 Zucchetti ha acquisito la maggioranza di Fabtotum di Tribiano (MI), che ha lanciato sul mercato l’innovativa stampante 3D “FABtotum CORE”, a filamento fuso (FFF), in grado di fresare, incidere con il laser e scansionare in 3D per un’ampia gamma di settori industriali e con materiali differenti.

Infinity, il sogno del paperless office

Con Giorgio Mini, torniamo a focalizzarci sulle linee di prodotto che da sempre connotano la presenza di Zucchetti nel mercato delle soluzioni software gestionali, che oggi hanno raggiunto un nuovo stadio di evoluzione. Quale? «Dieci anni fa, siamo partiti dal lancio di una nuova generazione di soluzioni Erp e per la gestione del personale, che ha avuto e continua ad avere un grande successo. Con Infinity – continua Mini – Zucchetti ha anticipato il cammino della digitalizzazione. Adesso, si tratta di compiere un passo in più e per farlo abbiamo individuato due direzioni. Una prima che parte dal completamento dell’offerta non solo nelle sue funzionalità core, ma in risposta a molte altre richieste formulate da aziende che hanno sempre più bisogno di collaborazione, gestione elettronica di documenti e accesso in tempo reale alle informazioni, nonché nuove forme di relazione con i clienti esterni e, in chiave HR, con i loro dipendenti e collaboratori». Una seconda direttiva – spiega Mini – riguarda la user experience che nel mondo del web e della mobilità diffusa cambia molto velocemente e si deve estendere a ogni tipo di device, e rendere fruibili con estrema semplicità le funzioni più complesse. «Quindi da un lato Infinity punta sempre più a diventare una piattaforma che copre tutte le componenti di un’impresa, dall’altro spinge verso la massima semplificazione della relazione tra il software e i suoi utilizzatori. Due strade che hanno una meta precisa: il supporto della piena digitalizzazione dei processi aziendali. Il sogno dell’ufficio senza carta». Un’azienda che proviene dal contesto storico e culturale dei sistemi gestionali di prima generazione, deve tener conto del processo di convergenza verso il cloud e dei paradigmi del web che dominano ormai gli schemi mentali del cliente. «Oggi, la metafora di riferimento è il private cloud, per questo vogliamo controllare tutti gli aspetti del business, dagli applicativi alle componenti tecniche, che rendono possibile lo sviluppo di soluzioni davvero personalizzate» – osserva Mini. «Un ambito strategico, nel contesto del cloud, è l’erogazione dei servizi, e da qui deriva la scelta di gestire in proprio il nostro data center, che ci consente di centralizzare il controllo, i livelli di servizio e il supporto al cliente. In questo, siamo davvero un unicum sul mercato, ma non solo. Abbiamo raggiunto dimensioni importanti e possiamo permetterci una economia di scala, aumentando la qualità del servizio senza impattare sui costi». A proposito di costi, Mini sottolinea che proprio grazie alla ricchezza funzionale, il cliente delle soluzioni Zucchetti riesce a vedere digitalizzati i suoi obblighi normativi, dalla fatturazione alla documentazione sostitutiva, fino alle relazioni con gli organi fiscali, nativamente gestiti con gli applicativi Infinity. «Posso creare, gestire, condividere informazioni senza toccare un foglio di carta. La fattura, la sua archiviazione, la trasmissione all’Agenzia delle Entrate, e così via. Abbiamo coperto – afferma Mini – e andremo a coprire altri aspetti, sempre mantenendo la massima compatibilità con applicativi di terze parti».

Leggi anche:  Salesforce partner strategico per la trasformazione digitale della PA
Domenico Uggeri – vicepresidente Zucchetti spa

OK, la rotta è giusta

La nuova edizione cloud di Infinity Erp esce quest’anno senza tuttavia mandare in pensione l’offerta classica progettata per le architetture distribuite, in base a una politica di salvaguardia degli investimenti del cliente che consente a Zucchetti di mantenere a catalogo una decina di soluzioni gestionali per ogni esigenza e dimensione aziendale. Mini sottolinea che per tutti gli applicativi di precedente generazione non si tratta di un supporto solo formale. «Le nostre soluzioni sono pienamente attive, dal punto di vista degli aggiornamenti alle normative, ai relativi adempimenti, o all’assistenza tecnica. Per tutte, c’è anche un continuo aggiornamento con nuove funzionalità». L’obiettivo è assicurare a tutti i clienti, vecchi e nuovi, il giusto livello di soddisfazione, senza vincolare nessuno a passaggi forzati alle soluzioni software più recenti. «Dobbiamo investire molto, è vero, ma la proprietà dell’azienda Zucchetti non rinuncia a obiettivi di continua evoluzione e coerenza del patrimonio applicativo. Nella logica di completamento dell’offerta, sono fondamentali anche le nostre acquisizioni strategiche» – ricorda Mini.

«In ottica cloud in particolare, penso a Longwave, un system integrator specializzato in soluzioni di comunicazione unificata, data center e collaboration, che abbiamo rilevato quasi tre anni fa, e si è dimostrato prezioso per l’ecosistema Zucchetti. Inoltre da maggio Longwave si è fusa con la società Lantech per dare vita a un polo di eccellenza negli ambiti networking, security, collaboration e unified communication». Antonio Grioli interviene sul tema della crescita per acquisizione con un excursus di carattere storico. «Recentemente, attraverso lo studio personale di testi specializzati, ho appreso che Cristoforo Colombo non era, come si ritiene, un semplice mercante, bensì un appassionato cartografo, che aveva addirittura sposato la figlia del più famoso cartografo del tempo. Quando salpò per il suo viaggio di scoperta, Colombo avrebbe avuto con sé mappe affidabili e abbastanza precise per portare a termine un progetto ben studiato. E anche il gruppo Zucchetti, per le sue acquisizioni, ha ben chiara una strategia di navigazione». Tra le operazioni più recenti, c’è quella che riguarda una società di software milanese, DoubleYou che rientra perfettamente nella filosofia del gruppo Zucchetti in materia di responsabilità sociale e valorizzazione delle persone e del loro talento. «DoubleYou – interviene Cristina Zucchetti, presidente Zucchetti Group e responsabile delle risorse umane di Zucchetti spa – ha sviluppato una piattaforma per la gestione dei cosiddetti flexible benefits per i dipendenti, che consente di offrire ai collaboratori di qualsiasi impresa forme di compensazione indirette, nel quadro dei nuovi servizi di welfare aziendale. La gestione del benessere aziendale – continua Cristina Zucchetti – è una tematica di forte attualità, perché la normativa ha esteso l’offerta di beni e servizi in esenzione fiscale, in diversi settori: dai rimborsi per le spese di istruzione, alle spese mediche, ma anche alle spese che il lavoratore deve affrontare per gli interessi su prestiti e mutui, per le attività sportive, per gli acquisti attraverso buoni spesa e così via». Com’è facile immaginare, assicurazioni e banche sono molto interessate a questo fenomeno e per intervenire devono passare per l’intermediazione degli uffici del personale delle imprese. «Oggi – conclude Cristina Zucchetti – il software di DoubleYou, partecipata Zucchetti, è al servizio dei dipendenti del nostro Gruppo ed è anche inserito in una nuova soluzione, ZWelfare, utilizzabile da tutti i clienti per la gestione del welfare aziendale».

Per Domenico Uggeri, che affianca Mini nel ruolo di vicepresidente del Gruppo, mantenendo però anche la responsabilità sui prodotti della linea HR – soluzioni innovative come ZWelfare – che si inseriscono con grande anticipo sulla concorrenza in un segmento di mercato ancora tutto da scoprire, sono una delle ragioni del successo della piattaforma HR Infinity Global Solution nel suo complesso. «Nel mercato delle soluzioni “paghe e contributi” c’è stato un forte consolidamento in questi anni mentre Zucchetti è cresciuta regolarmente a due cifre. Solo per questi applicativi contiamo oltre 25mila clienti». Quel che conta, oltre ai volumi di questo successo, è la carica innovativa delle soluzioni HR afferenti a Infinity, che nella nuova generazione della piattaforma sono – come accade per le funzioni gestionali – fortemente orientate alla trasformazione digitale e allo smart working. Le novità introdotte in quella che ormai è la terza generazione di Infinity – prosegue Uggeri – comportano un arricchimento ulteriore dei contenuti, della compliance alla normativa italiana ed europea, ma soprattutto una semplificazione dell’impiego di strumenti di gestione del capitale umano, capaci di adattarsi automaticamente a ogni tipo di dispositivo fisso e mobile, senza più limiti fisici e temporali. «Una semplificazione – precisa il responsabile delle soluzioni HR Zucchetti – che rende ogni momento della gestione fluido e intuitivo anche su smartphone e tablet, ormai dominanti sia nell’impiego quotidiano dello staff nell’ufficio del personale o nello studio del consulente del lavoro sia per i dipendenti abilitati a fruire personalmente di funzionalità HR self service in ambiti relativi alla programmazione delle ferie, alla gestione delle spese di trasferta, all’informazione sugli aspetti previdenziali e pensionistici. «Tutte queste novità – osserva Uggeri – sono rivolte alle aziende a supporto della loro trasformazione verso il business 4.0, specie nei processi che riguardano il personale, autentico motore e destinatario di questo cambiamento».

Leggi anche:  Il futuro del data management: i 5 trend per il 2025 secondo Denodo
Antonio Grioli – presidente del comitato direttivo

Risorse umane 4.0

Uggeri formula un aggancio a un altro elemento caratterizzante dell’azione del gruppo Zucchetti sul mercato delle soluzioni al servizio delle imprese: la capacità di creare un contesto di innovazione che amplifica l’effetto del software attraverso dispositivi hardware specializzati e automazione industriale. «Proprio in ottica 4.0, si orientano i moduli e le funzionalità concepiti con l’ausilio della tecnologia IoT, in particolare con strumenti di identificazione e localizzazione di tipo attivo o passivo. Internet of Things per Zucchetti significa software e dispositivi che riconoscono il lavoratore e la funzione che deve svolgere e non viceversa. Insomma, un rovesciamento rispetto ai tradizionali paradigmi degli strumenti di controllo». Le risorse umane amministrate da Infinity si muovono quindi in uno spazio di lavoro sempre più smart e libero da vincoli fisici e confini, capace di seguire in modo sempre più automatico le diverse attività del lavoratore mobile. E non solo del lavoratore, se si considerano estensioni della piattaforma Infinity nell’ambito della cantieristica o della gestione di flotte di veicoli, altra novità collegata all’acquisizione, in questo caso della pugliese Mac&Nil, che progetta sensori avanzati e strumentazione GPS. Riferendosi all’evoluzione della linea Infinity a copertura sia delle necessità di compliance internazionale sia della crescita geografica del Gruppo, Uggeri conclude con un accenno al numero record di grandi stadi calcistici, ormai 107 nel mondo, che si avvalgono di tecnologie Zucchetti per garantire la sicurezza e la rendicontazione delle procedure di accesso e deflusso dagli spalti.

Da un lato i processi semplificati e smaterializzati di Infinity Erp e dall’altro la dimensione del lavoro, digitalizzata e valorizzata da HR Infinity Global Solution. La trasversalità e la flessibilità sono forse gli ingredienti più dirompenti della trasformazione offerta dai gestionali Zucchetti, oltre alla possibilità per le aziende di contare su un interlocutore unico per la fornitura di tecnologie, applicazioni, servizi e canali di intermediazione con le agenzie e authority fiscali e previdenziali. Quest’ultimo è un punto su cui torna il responsabile della divisione Erp per ribadire il fondamentale ruolo sussidiario assunto dal gruppo lodigiano. «In Italia – ricorda Mini – l’obiettivo della semplificazione fiscale si raggiunge delegando certe funzioni alle aziende, attraverso l’obbligo della fatturazione e del dialogo elettronico. Complessità che noi aiutiamo a risolvere, anche supportando con le nostre tecnologie il lavoro di consulenti e intermediari, a partire dai Centri di assistenza fiscale». Secondo Mini, il 60 per cento delle dichiarazioni fiscali gestite dai Caf si basa su tecnologie Zucchetti e queste stesse tecnologie assicurano continuità agli operatori sempre “insidiati” da novità fiscali. «L’azione dei CAF, il loro contributo alla digitalizzazione delle procedure, al controllo e alla corretta informazione, non verranno mai meno, anche grazie al cloud di Zucchetti» – conclude Mini. E insieme al collega Uggeri, ribadisce l’importanza delle terze parti, che in materia contributiva fanno leva sull’offerta di servizio degli HR Service Zucchetti, valorizzando il lavoro dei consulenti del lavoro e dei tradizionali partner, anche in un ambiente a forte “disintermediazione” come il web.

Angelo Cian – responsabile Servizi Certificati Zucchetti

Una centrale per il digital business

Questa funzione di vero e proprio hub della digitalizzazione delle procedure – scommette Angelo Cian, responsabile Servizi Certificati Zucchetti – diventa ancora più fondamentale nel momento in cui la trasformazione investe, oltre alla relazione tra privati e PA, aspetti come la fatturazione e tutta la compravendita di beni e servizi tra privati. Cian spiega che Zucchetti – che vantava già il “bollino” di Conservatore Accreditato e di Certification Authority presso l’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID), a breve per i servizi fiduciari qualificati con validità in tutta l’Unione Europea, in base alla normativa eiDAS – ha voluto dare un assetto coordinato a tutti questi servizi, creando appunto il nuovo Zucchetti Digital Hub. «Il servizio è costituito da una piattaforma web in grado di gestire – a valle della generazione della fatturazione elettronica che avviene nei nostri gestionali – processi quali: validazione firma digitale, marca temporale, invio al sistema di interscambio, gestione automatica della ricevuta. Infine, se tutto è corretto, i file saranno inviati alla soluzione di conservazione digitale Infinity» – spiega Cian. Il processo è interamente trasparente per l’utente del Digital Hub di Zucchetti e i costi di esercizio sono particolarmente vantaggiosi. Infatti, l’offerta è modulare ed è rivolta, in formula installabile on-premises, anche a chi non utilizza gestionali Zucchetti, ma desidera inglobare fatture elettroniche generate da altri sistemi ERP. Ma Digital Hub non è nato solo per la fatturazione elettronica, infatti Cian afferma: «Stiamo gradualmente ampliando l’offerta di questa piattaforma multi-formato con altri servizi e standard. Per esempio le comunicazioni trimestrali IVA o il nuovo formato europeo Peppol, che sta per “Pan European Public Procurement On Line” e che regola la gestione di ordini e documenti di trasporto». Nella prima fase della sua storia, Zucchetti ha insegnato a decine di migliaia di imprese italiane a servirsi del computer per automatizzare la contabilità e a non fare errori. Oggi, la posta in gioco della trasformazione digitale è la crescita, la diversificazione del business, la competitività sui mercati globali. Ma Zucchetti c’è sempre.

Foto di Gabriele Sandrini