Qualcomm pare abbia deciso di sostituire Samsung con TSMC per la produzione dei chip di prossima generazione
Da diverso tempo Qualcomm si è avvalsa delle fabbriche di Samsung per la produzione dei suoi chip. Addirittura gli accordi tra le due aziende non avrebbero permesso al colosso coreano di vendere i suoi processori Exynos a terzi anche se la società statunitense ha smentito categoricamente queste accuse. Ora pare che i rapporti tra Samsung e Qualcomm siano destinati a concludersi con la realizzazione dei chip Snapdragon 835 tramite processo produttivo a 10 nm.
Stando ai rumors, l’azienda leader nel settore dei chip avrebbe ridotto l’ammontare dell’ultima fornitura essendosi già accordata con TSMS per la prossima generazione di processori per smartphone e tablet. Il motivo principale per la rottura della partnership è dovuto agli obiettivi a lungo termine di Samsung, che al momento preferisce concentrarsi sul processo produttivo a 10 nm. TSMC ha già adottato la tecnologia a 7 nm e la sta già utilizzando per la produzione dei Snapdragon 845 e 855 che dovrebbero debuttare entro la fine del 2017. Samsung invece ha scelto una strada più graduale che prevede di passare prima dal processo a 8 nm e poi a quello a 7 nm attraverso il sistema extreme UV (EUV). Questa tecnologia verrà poi sfruttata per realizzare i chip Exynos di fascia alta che saranno pronti alla produzione di massa nella seconda metà del 2018.
L’accordo tra Samsung e Qualcomm è stato vantaggioso per entrambe ma in realtà molto più per la prima. L’anno scorso il 40% dei ricavi della divisione chip, pari a circa 1.78 miliardi di dollari, sono derivati solamente dagli Snapdragon 835 installati anche sui Galaxy S8. Bisogna inoltre ricordare che è stata proprio TSMC a scippare a Samsung la commessa di Apple per i chip A10 e che la partnership tra le due aziende continuerà anche per quelli A11.