Nel 2011 il Piccolo Teatro di Milano ha sviluppato con il supporto di Ricoh un progetto di virtualizzazione e consolidamento del Data Center. Da allora le esigenze sono cambiate e di recente il Piccolo si è nuovamente affidato a Ricoh per un ulteriore percorso di innovazione
Da diversi anni il mondo del teatro ha accolto l’innovazione tecnologica che ha aperto nuove frontiere caratterizzate da interattività e multimedialità. E dietro le quinte? L’ICT può fare la differenza? Nel 2011 il Piccolo Teatro di Milano ha intrapreso con il supporto di Ricoh un percorso di innovazione dell’infrastruttura IT che di recente ha conosciuto ulteriori sviluppi per rispondere a nuove esigenze e supportare meglio il core business.
Il Data Center, un asset strategico
“Il Data Center – spiega Gioacchino Giannelli, Responsabile IT del Piccolo Teatro di Milano – è una risorsa per noi strategica poiché ospita applicazioni fondamentali quali gli archivi multimediali del Piccolo e alcuni siti internet, a cui si aggiungono il sistema paghe e contabilità e le soluzioni per la gestione delle timbrature e l’archiviazione documentale. Nel 2011, dopo aver valutato diversi fornitori, ci siamo affidati a Ricoh che era già nostro interlocutore per i servizi di printing e gestione documentale. Grazie alle proprie competenze consulenziali e sistemistiche, Ricoh ha progettato l’intera infrastruttura dal punto di vista dell’hardware e del software in un’ottica di virtualizzazione, integrazione e consolidamento”.
Tra presente e futuro
In questi anni l’infrastruttura Ricoh ha consentito al Piccolo Teatro di raggiungere l’obiettivo di realizzare un IT “always on” grazie a sistemi sempre disponibili e altamente affidabili. Le esigenze però sono cambiate: da un lato sono aumentati i volumi di dati da gestire e, dall’altro, sono stati installati nuovi applicativi più performanti e una nuova soluzione di ripristino dei sistemi. Si è quindi reso necessario adeguare rapidamente le tecnologie e, anche questa volta, Ricoh ha realizzato un Data Center di ultima generazione gestendo la migrazione dalla vecchia alla nuova infrastruttura tecnologica senza che vi fosse alcun impatto sulle attività.
Oltre a nuovi server (si è passati da 15 a 25 server virtuali e da due a tre nodi fisici), sono stati installati un nuovo sistema di back-up e una soluzione di storage convergente che rende tutte le operazioni più veloci e sicure. “Il Data Center – continua Gioacchino Giannelli – è stato progettato lasciando la strada aperta a future evoluzioni nella salvaguardia degli investimenti già effettuati: stiamo ad esempio valutando l’installazione di un nuovo gestionale e l’infrastruttura tecnologica sarebbe eventualmente già pronta all’upgrade”.
Qualche consiglio per le Pmi
Le Piccole e Medie Imprese possono trarre grandi vantaggi da un’infrastruttura IT unificata e automatizzata. “Capitalizzare le risorse IT – commenta Gioacchino Giannelli – è importante per le Pmi che dovrebbero guardare con occhio critico ai Data Center già esistenti e valutare in che modo trasformarli grazie ai nuovi paradigmi dell’IT. Un consiglio riguarda la selezione del fornitore: è importante scegliere partner che, come Ricoh, siano in grado di ascoltare le problematiche del cliente ed abbiano una visione aperta su tutto il mercato per garantire un’innovazione che sia a portata di Pmi. Una serie di fattori, tra cui ad esempio il GDPR (General Data Protection Regulation), rendono indispensabile agire fin da subito e questa può essere anche l’occasione per introdurre nuove tecnologie che rispondano alle necessità di produttività e di crescita di queste imprese”.