La missione Parker Solar Probe avrà il compito di studiare il Sole da una distanza in cui nessuno strumento prodotto dall’uomo è mai arrivato
La NASA come un novello Icaro ha messo il Sole nel mirino con la speranza però di non scottarsi. L’agenzia spaziale statunitense ha illustrato ieri i dettagli della missione Parker Solar Probe, il cui scopo sarà quello di avvicinarsi il più possibile alla nostra stella per studiare fenomeni come il vento solare e per scoprire perché le temperature della corona sono superiori a quelle delle superficie. La sonda partirà il 31 luglio 2018 e arriverà fino a 6 milioni di chilometri dal Sole, che sarà la distanza minima mai raggiunta dall’uomo. La missione prende il nome da Eugene Parker, massimo esperto della nostra stella. E’ la prima volta che la NASA dedica un suo progetto a uno scienziato ancora in vita.
Il viaggio di Parker Solar Probe non sarà affatto semplice. Una volta raggiunto lo spazio in circa 7 anni effettuerà ben 7 voli ravvicinati a Venere per sfruttare l’effetto fionda che la porterà fino al Sole. A novembre dell’anno prossimo la sonda sarà già arrivata a 24 milioni di chilometri dal pianeta viaggiando a una velocità di 300 chilometri al secondo. Una volta giunta a destinazione dovrà poi sopportare temperature superiori anche a 1.700 gradi. Lo studio del Sole avverrà grazie all’utilizzo di strumentazioni di ultima generazione e si approfitterà dell’occasione anche per scattare alcune immagini della superficie solare da una prospettiva del tutto inedita. Nei piani della NASA, che si è vista scippare da Apple un importante ingegnere per i suoi progetti sulla realtà aumentata, la missione si completerà il 14 giugno del 2025.
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